Il Parlamento europeo condanna l’Italia dopo la decisione della Prefettura di Milano di bloccare la registrazione dei certificati di nascita dei figli delle coppie omosessuali e invita il Governo a revocare immediatamente la decisione. La presa di posizione è arrivata oggi, quando il Parlamento ha votato, per alzata di mano, un emendamento presentato dal gruppo Renew Europe, di cui fa parte il Terzo Polo. La motivazione è che la decisione presa dal Governo italiano porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche soprattutto dei loro figli. Il diniego al riconoscimento dei figli delle coppie arcobaleno è infatti una violazione diretta dei diritti dei minori elencati nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e una decisione che "si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia.
Dopo le proteste delle opposizioni a seguito la decisione della Prefettura di Milano di bloccare la registrazione dei certificati di nascita delle coppie omogenitoriali arriva anche la condanna del Parlamento europeo. Il tema del riconoscimento dei figli delle coppie dello stesso sesso anima, da giorni il dibattito politico in Italia: solo ieri i sindaci Pd hanno annunciato di voler costituire un fronte comune di opposizione per garantire i diritti dei figli delle coppie omossessuali, ottenendo tuttavia il rifiuto della ministra Roccella a intavolare alcuna trattativa.
L’esito del voto europeo di oggi ha fatto alzare nuovamente il livello dello scontro del dibattito in Italia. Il deputato dem Alessandro Zan ha, in un tweet, parlato di vera e propria umiliazione per l’Italia:
Della stessa posizione anche Debora Serracchiani, che parla di decisione sbagliata e priva di senso. Ora anche l’Europa bacchetta l’Italietta da cartolina anni 50 che il Governo diffonde all’estero. Ironico anche Riccardo Magi, segretario di +Europa, per il quale il Governo resta isolato in tutto il globo terracqueo. Di diversa opinione, invece, Vincenzo Sofo, eurodeputato di Fratelli d’Italia, intervenuto al Parlamento europeo per denunciare il carattere di forzatura di questo voto:
Della stessa opinione anche Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI-Ecr al Parlamento europeo: