Nascite: l'Istat denuncia, nuovamente, la preoccupante decrescita della popolazione italiana. Nel 2022 il tasso di natalità al minimo storico e la mortalità elevata hanno determinato un ulteriore calo della popolazione residente in Italia. L'anno scorso, in particolare, i nuovi nati sono stati solo 393mila: è minimo storico mai raggiunto. Sul tema è intervenuto anche Stefano Bandecchi, coordinatore di Alternativa Popolare, il quale ha parlato di vero e proprio disastro. Bandecchi ha, d'altronde, più volte denunciato la necessità di invertire il trend demografico italiano e richiamato l'attenzione della politica sul tema. Per il coordinatore di Alternativa Popolare, infatti, non è più momento di aspettare: occorre intervenire immediatamente e invertire questo trend che da anni affligge l'Italia.
L'Istat ha diffuso oggi l'annuale report sugli indicatori demografici italiani. Quella che emerge è una fotografia a dir poco preoccupante. La popolazione residente in Italia continua infatti a decrescere (-3% in un anno). Il calo demografico interessa, in modo particolare, il Mezzogiorno: la Basilicata, il Molise, la Sardegna e la Calabria sono le regioni in cui si registrano i tassi di decrescita più importanti.
A preoccupare, inoltre, è l'ennesimo record negativo delle nascite. Nel 2022 i nuovi nati in Italia sono stati solo 393mila, in ulteriore calo rispetto al 2021. La popolazione italiana continua così a invecchiare: un italiano su quattro ha almeno 65 anni.
La grave situazione della denatalità è da tempo denunciata da Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare. Anche oggi Bandecchi ha voluto accendere i riflettori su un tema, a suo giudizio, troppo trascurato dalla politica ma centrale per lo sviluppo futuro del Paese:
Bandecchi prosegue proponendo gli interventi strutturali necessari per invertire questo preoccupante trend demografico:
Il coordinatore di Alternativa Popolare conclude, rilanciando la centralità del tema: