Tra le incognite che pesano sul futuro di Forza Italia spicca la questione economica. Il partito ha infatti oltre 90 milioni di euro di debiti nei confronti del suo fondatore Silvio Berlusconi. Al tema dei finanziamenti al partito si aggiunge, poi, anche la questione della proprietà del simbolo che ha rappresentato trent’anni di storia politica del centrodestra. Su entrambe le questioni peserà però l’ultima parola della famiglia Berlusconi, che dovrà gestire non solo l’immensa eredità economica del padre ma soprattutto quella politica. E mentre dal partito si rincorrono i proclami all'unità e inviti a non distruggere la creatura dell'uomo di Arcore, in molti temono un futuro che oggi è davvero difficile da immaginare.
Forza Italia ha accumulato debiti per più di 90 milioni di euro nei confronti del suo fondatore Silvio Berlusconi. O, se si preferisce, il fondatore Silvio Berlusconi ha maturato un credito di oltre 90 milioni nei confronti del suo partito.
Comunque la si metta, in ogni caso, il tema non cambia. Nessuna riflessione e nessun pronostico sul futuro politico di Forza Italia potranno essere avanzati se non si chiarirà, innanzitutto, chi prenderà in mano questi immensi crediti e garantirà, portafoglio alla mano la sopravvivenza del partito.
Per sciogliere il nodo economico si dovrà innanzitutto attendere il testamento del Cavaliere, le cui esequie si terranno oggi a Milano. Occorrerà capire infatti se questi crediti saranno ripartiti fra tutti gli eredi di Silvio Berlusconi, o se magari saranno ereditati solo da alcuni figli. O, eventualmente, solo da Marina, la primogenita di Berlusconi che già oggi siede sulla presidenza di Fininvest e di Mondadori, e che in molti vedono come l’unica legittima testimone del padre.
Al tema del finanziamento futuro al partito è poi strettamente legata la questione del simbolo, da statuto nelle mani del tesoriere Messina ma di fatto nelle mani della famiglia di Berlusconi. Sino ad oggi i figli del Cavaliere si sono mostrati riluttanti a intervenire, concretamente, nei destini della creatura politica del padre. La scelta, non certo semplice, non è però più rimandabile.
Alle questioni puramente tecniche si aggiungono infine quelle più strettamente politiche. Forza Italia, infatti, è sempre stata Berlusconi. Chi potrà raccogliere questo pesante testimone? Chi potrà assumere le redini del partito aderente al Ppe?
Mentre alcuni immaginano per il partito una successione dinastica - sperando che il grande carisma del Cavaliere sia geneticamente ereditabile - altri guardano a un passaggio di testimone più politico. Occorre chiedersi, però, qual ruolo assumerà Marta Fascina, la compagna del Cavaliere (o moglie?) che negli ultimi anni ha acquistato un ruolo decisionale unico all'interno del partito. E quale ruolo spetterà invece allo storico vice, Antonio Tajani?
Solo il chiarimento della questione economica potrà permettere a Forza Italia di cominciare a immaginare un futuro privo di Silvio Berlusconi. Potrà davvero un partito così strettamente legato al suo leader sopravvivere? Potranno i suoi membri resistere alla tentazione di cambiare velocemente casacca in cerca di un nuovo futuro politico? Vorrà la famiglia Berlusconi garantire la sopravvivenza economica del gioiello di suoi padre? I dubbi sono onestamente molti. Staremo a vedere. Per oggi, infatti, è ancora solo il giorno del lutto.