A Ryanair il decreto contro il caro-voli non è proprio andato giù: lo confermano le parole del capo della famosa compagnia low cost, Michael O’Leary, che ha definito la decisone italiana «spazzatura». Alla fine dell'estate il Governo ha deciso di imporre un tetto massimo alle tariffe aeree che collegano le due grandi isole: Ryanair ha reagito prima limitando i voli di collegamento tra Sicilia e Sardegna e ora con la sfuriata del numero uno O'Leary in un'intervista al Corriere della Sera.
La rabbia di O'Leary parte innanzitutto da quanto è stato insinuato sull'algoritmo che dovrebbe decretare il prezzo dei voli al momento dell'acquisto e che nei decreti italiani è stato accusato di variare automaticamente il costo a seconda del dispositivo da cui viene fatto l'ordine.
Risponde, con qualche francesismo, il capo di Ryanair, poi spiega meglio (ma sempre senza trattenersi troppo sui francesismi):
Al di là della protesta esagitata del direttore di Ryanair, rimane l'evidenza di una caro-voli sempre più difficile da gestire, con prezzi lievitati in moltissime tratte. Durante l'estete, le proteste di consumatori e sindacati hanno spinto il Governo ad operare una scelta concreta. Così, si è optato per un tetto massimo di costo per i voli italiani, il ché ha suscitato la furia di Ryanair.
Per il direttore O'Leary il decreto italiano è semplicemente «illegale», in quanto «va contro le norme europee che prevedono che i prezzi siano fissati dal mercato». Poi, incalzato sul fatto che effettivamente i prezzi dei voli aerei siano aumentati negli ultimi mesi, O'Leary si difende così:
Insomma, il decreto sul caro-voli pare essere un boccone davvero troppo amaro da digerire. Il direttore di Ryanair pare aver scelto di abbandonare anche qualsiasi tentativo diplomatico con l'Italia, passando con convinzione agli insulti e alla semplice negazione di qualsivoglia rispetto della norma appena varata. La speranza di O'Leary è riposta tutta sull'Europa: «Loro bocceranno il provvedimento italiano. Ma intanto noi non rispetteremo quella stronzata».
L'intervista vira infine sulla questione della presunta illegalità della nuova legge italiana, che prevede che la tariffa massima nel periodo di picco non possa essere superiore al 200% del prezzo medio, ossia quel prezzo che, per ogni rotta, le compagnie aree dovrebbero comunicare agli organi governativi competenti. A queste provocazioni, O'Leary risponde con un semplice «Che si fottano», rimarcando la sua decisione di non concedere alcuna informazione sui prezzi medi all'Italia e dichiarando di non avere intenzione di pagare eventuali multe.
Ma oltre allo sproloquio del suo direttore, Ryanair ha scelto anche di passare all'azione. Così, la compagnia low cost ha già tagliato l'8% dei voli in Sardegna e a breve toglierà dall'offerta il 10% delle tratte siciliane: