È morta divorata dalle stesse fiamme da cui stava cercando di salvare i suoi cavalli, Maria David, una delle due vittime dei devastanti incendi registratisi nel Palermitano nelle scorse ore. La donna, 42 anni, si era recata insieme al padre e al fratello nell'appezzamento di famiglia a Mezzoforno, vicino Cefalù, per liberare gli animali dalla stalla. Il suo corpo è stato trovato semi-carbonizzato in un canalone vicino all'autostrada locale, non molto lontano dal maneggio di sua proprietà.
L'ipotesi è che abbia perso i sensi a causa dei fumi tossici prodotti dall'incendio e che poi sia finita tra le fiamme, venendone risucchiata. Stava cercando di raggiungere i cavalli che lei e la sua famiglia possedevano, nel tentativo di metterli in salvo. A dare l'allarme erano stati i familiari che fino a un attimo prima erano con lei.
Oltre alla 42enne ha perso la vita anche un uomo di 68 anni residente a Trappeto, sempre nel Palermitano. Si chiamava Salvatore Abano. Stando a quanto ricostruito finora, avrebbe avvertito un malore mentre fuggiva dalla sua abitazione, rimasta coinvolta in un grave incendio. 750, in totale, le persone evacuate nella notte.
In tanti sui social ricordano la donna con affetto e commozione, puntando il dito contro coloro che avrebbero appiccato l'incendio, procurandone - indirettamente - la morte.
scrive un utente.
gli fa eco un altro. Come tanti si chiedono come sia possibile che tragedie del genere continuino a ripetersi senza che nessuno faccia nulla per evitarle. Puntando il dito, in particolare, contro il governo della Regione, accusato di indifferenza e di inerzia. Era stato il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, a metterlo in luce per primo, nelle scorse ore, attirandosi le critiche del presidente Schifani, che si è poi difeso dichiarando "ingiustificabili" gli attacchi: da quando è governatore, dice, ha fatto e sta facendo tutto il possibile per risolvere questo e altri problemi che riguardano la Sicilia. Anche se i fatti dimostrano altro.
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