È iniziata la seconda fase dedicata alle compliance, cartelle esattoriali e debiti. Il termine compliance si riferisce agli avvisi preventivi inviati ai contribuenti per mettersi in regola se vengono riscontrate anomalie. Per le cartelle esattoriali che non rientrano nel regime della Definizione Agevolata o che non sono state regolarizzate, quando il contribuente risulta inadempiente nel pagamento, vengono attivate le misure cautelari ed esecutive dall'Agenzia delle Entrate – Riscossione.
L'ombra del recupero automatico dei debiti si allunga al 2024. L'Agenzia delle Entrate – Riscossione ha provveduto a notificare i preavvisi di fermo amministrativo sui veicoli di coloro che non hanno approfittato della Rottamazione quater per estinguere i debiti e non hanno avviato un piano di rateizzo ordinario per sanare la propria posizione debitoria. Nello stesso tempo, la Riscossione ha avviato le procedure di pignoramento per il recupero dei crediti delle cartelle esattoriali, per le quali il contribuente risulta inadempiente.
Dall'altra parte, l'opera certosina dell'Agenzia delle Entrate non si è mai fermata. A seguire, scrive in un dettagliato articolo di ItaliaOggi, l'Agenzia, dopo aver affievolito la campagna di compliance sul quadro RS dei forfettari e notificato gli avvisi di sanzioni per presunte violazioni di indebita compensazione per i debiti tributari sui modelli F24, ha inoltrato nuove lettere per favorire l'adempimento spontaneo da parte di imprese e professionisti, per errori od omissioni tra le fatture elettroniche, scontrini telematici e introiti.
Alla fine era solo una questione di tempo prima che venissero attivate (in modo massiccio) le procedure di recupero dei crediti necessarie a garantire un nuovo gettito nelle casse pubbliche.
Molto probabilmente, si tratta di una condizione frutto dei piani programmati del PNRR, istituiti per garantire una riduzione dei numeri sull'evasione fiscale, ovvero della tax gap (all'evasione), applicata sul quadro delle imposte italiane, in cui non rientra l'Imposta Municipale Propria (IMU) e i tributi diretti (accise), nella misura del 15% per il 2024 rispetto al 5% applicato nel 2023, così come spiegato nella "Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva".
Dall'analisi numerica rilevata nel 2019 il valore di riferimento era di circa 80 miliardi. In due anni, il tax gap è stato ridimensionato a 12 miliardi, di cui circa 4 miliardi si riferiscono al 2023.
L'Ente impositore, dopo aver inviato ai contribuenti le comunicazioni delle somme dovute a titolo della Rottamazione quater, ha avviato la procedura di recupero dei debiti nei confronti di coloro che non hanno regolarizzato i debiti scaduti delle cartelle esattoriali.
E così, a un mese dalla chiusura del capitolo della definizione agevolata, la Riscossione ha predisposto il recupero dei carichi prodotti dalle cartelle esattoriali non rottamate, attraverso la notifica di preavvisi di fermo amministrativo sui veicoli e, nei casi gravi, con la notifica delle procedure di espropriazione forzata verso terzi (pignoramento).
La procedura esecutiva intimata dall'Agenzia delle Entrate – Riscossione prevede il recupero dei debiti attraverso il pignoramento di somme, beni mobili ed immobili.
L'omesso pagamento della cartella esattoriale entro 60 giorni prevede l'applicazione di interessi, sanzioni e aggio. L'Agenzia delle Entrate - Riscossione, se dopo l'emissione dell'atto di pagamento, la cartella esattoriale non riceve alcun pagamento, avvia le procedure cautelari (fermi amministrativi e ipoteche) ed esecutive (pignoramenti).
Nella sezione dedicata alle procedure esecutive, la Riscossione recita:
In questo quadro rientrano anche i pignoramenti sul conto corrente, per cui si applicano le disposizioni normative contenute nell'articolo 72-bis del DPR 602/1973, che recita:"
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato un avviso in cui conferma le anomalie riferite alle lettere inviate per la campagna di compliance per presunte irregolarità sugli incassi da POS (Prot. n. 352652/2023). L'agenzia sta attuando misure per individuare e correggere gli errori e per regolarizzare la posizione dei contribuenti coinvolti attraverso la trasmissione di una nuova comunicazione di annullamento delle lettere di compliance che presentano errori.
L'estensione dell'obbligo della trasmissione telematica è stata attivata per ridurre il tax gap attraverso le lettere di compliance per presunte irregolarità sugli incassi da POS e quelle sulle omissioni del quadro RS riferito ai titolari di partita IVA in regime forfettario. Queste misure sono state introdotte per restare al passo con gli obiettivi fissati nel PNRR.
Come spiegato da FiscoOggi, dopo la verifica degli elementi presenti nella lettera, se vengono appurate delle anomalie e si riconosce di aver commesso gli errori segnalati dall'Agenzia, è possibile mettersi in regola presentando una dichiarazione integrativa attraverso il versamento delle maggiori imposte dovute, degli interessi e delle sanzioni in misura ridotta.
L'Agenzia delle Entrate, nel provvedimento n. 352652/2023, ha disposto l'attuazione delle disposizioni contenute nell'articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, al fine di permettere l'assolvimento degli obblighi tributari e favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili. Pertanto, mette a disposizione dei contribuenti che presentano delle anomalie le informazioni riguardanti:
In sintesi, tale provvedimento consente all'Agenzia delle Entrate di avviare dei controlli incrociati sui dati rilevati dalle fatture elettroniche e dai corrispettivi telematici, interfacciandoli con i dati degli incassi rilevati dai POS. Questo controllo permette di individuare possibili incongruenze che vengono poi segnalate attraverso le lettere di compliance.