La National Science Foundation (NSF) ha inviato i suoi ispettori per indagare riguardo ad alcuni casi di abusi sessuali all’interno della base di ricerca USA McMurdo in Antartide. Le denunce risalirebbero a diversi mesi fa e solo in seguito, mediante un’inchiesta portata avanti da Associated Press, sarebbe emerso come queste siano state minimizzate da parte dei datori di lavoro. La conferma dell’avvio di un accertamento ufficiale è arrivata da una dichiarazione di Lisa Vonder Haar, capo dello staff dell’OIG.
I casi di abusi all’interno della Nsf non sarebbero però una novità. Già nel rapporto datato 2022, infatti, si è rilevato che oltre il 50% delle donne assunte nella base di ricerca hanno subito almeno una volta molestie o aggressioni. In diversi casi si è accertato come l’alcol fosse una tra le aggravanti, tanto da arrivare alla decisione della Nsf di proibire la vendita di alcolici all’interno della stazione di McMurdo. In una nota è stato però precisato che l’obiettivo non era quello di prevenire molestie o aggressioni sessuali quanto piuttosto alla tutela del benessere dei lavoratori. Il dubbio resta, considerando la consequenzialità tra i due eventi.
Per tentare di rispondere alle accuse di violenza sessuale in modo più strutturato rispetto ai singoli casi, è stata annunciata la nomina di Renée Ferranti come assistente del direttore. È un incarico nuovo che ha come obiettivo proprio quello di andare a fornire supporto adeguato alle vittime di aggressioni e molestie e agire tempestivamente.
Le aggressioni e la violenza sessuale nei confronti delle donne sono un tema che interessa non solo il caso specifico della Nsf ma tocca da vicino ogni società, inclusa quella italiana, con numeri in aumento con il passare degli anni.
A commentare la nomina di Ferranti è Sethuraman Panchanathan, direttore della Nsf: