Taglio pensioni ai dipendenti pubblici: secondo le stime fornite da Cgil, Fp e Flc, i futuri pensionati pubblici subiranno una perdita annua fino al 20% della loro retribuzione a causa delle disposizioni contenute nell'articolo 33 della Manovra.
Ci sarà una modifica delle aliquote di rendimento previdenziali applicate alle pensioni erogate a partire dal 1 gennaio 2024, e questo avrà un notevole impatto soprattutto sulle componenti retributive delle pensioni in alcune gestioni previdenziali nel settore pubblico.
In particolare, questa misura interesserà:
Per un pensionato che andrà in pensione nel 2024, con 35 anni di contribuzione, 67 anni di età e una retribuzione annua lorda di 30.000 euro, la riduzione potrebbe ammontare a 4.432 euro all'anno, che se proiettato fino all'aspettativa di vita media equivarrebbe a una perdita complessiva di 70.912 euro.
Nel caso di una retribuzione annua lorda di 40.000 euro, la diminuzione potrebbe raggiungere 5.910 euro all'anno, con una perdita totale calcolata in base all'aspettativa di vita media pari a 94.560 euro. Per coloro con una retribuzione di 50.000 euro, la riduzione annua potrebbe pesare per 7.387 euro, con una perdita complessiva stimata in 118.192 euro, considerando l'aspettativa di vita media.
La penalizzazione sarà particolarmente significativa per coloro con quote retributive più basse, raggiungendo oltre il 20% dell'assegno pensionistico. Questo impatterà su circa 700.000 dipendenti pubblici che si avviano verso il pensionamento nei prossimi anni. La Cgil denuncia che il Governo sta effettuando tagli significativi sulle pensioni dei dipendenti pubblici e ha annunciato scioperi previsti per novembre, in collaborazione con la Uil, al fine di cercare modifiche alla manovra.