La guerra in Ucraina prosegue sui campi di battaglia e la fine sembra essere tutt'altro che imminente. Nei giorni scorsi si era vociferato di un nuovo pacchetto di sanzioni da attuare contro la Russia, per ammissione della stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Quest'oggi è però l'Ungheria a frenare, dichiarando come sarebbero inutili e dannose. Non si tratta di un dietrofront da poco considerando che l'unanimità nelle decisioni di questo tipo è necessaria.
A riportare le perplessità di Budapest è Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, che si rifà alle parole de ministro degli Esteri:
La dichiarazione del portavoce fa seguito a quello che è stato l'intervento del ministro ungherese nella fase di discussione a Bruxelles in merito al dodicesimo pacchetto di aiuti che potrebbe essere approvato.
Parallelamente, è la stessa Ucraina a chiedere un maggiore dispiegamento di fondi. Le richieste arrivano dallo stesso ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha evidenziato come l'aiuto dell'Ue sia necessario per permettere il prosieguo della guerra e come, soprattutto, il successo ucraino sia equiparato ad un successo di tutta Europa.
Se a livello istituzionale e diplomatico si continua a discutere, sul campo non cessano i bombardamenti. Nella giornata di ieri è stata Sumy la regione maggiormente colpita. Gli 8 complessi cittadini nel luogo sono stati sotto la pioggia incessante delle bombe: l'amministrazione militare regionale fa riferimento ad un centinaio di esplosioni registrate.
Infine, nella notte appena conclusa, gli ucraini sono riusciti a sventare parzialmente un attacco condotto con droni, missili balistici e aerei guidati nella regione di Primorsko-Akhtarsk. L'Aeronautica militare ucraina è riuscita ad intercettarne sette, distruggendoli.
Kiev, nel frattempo, ha reso noti i dati relativi alle ricostruzioni di gran parte delle strutture mediche danneggiate con la guerra in corso, la maggior parte tornate regolarmente in funzione, come il centro di Leopoli.