Se hai difficoltà a dormire durante la notte, perché pensi sempre al cibo e hai voglia solo di alzarti e andare ad aprire la dispensa, potresti essere affetto dalla sindrome da alimentazione notturna.
Questo disturbo del sonno è caratterizzato da abitudini alimentari disturbate durante la notte, che influenzano negativamente la qualità del riposo e il benessere complessivo. Scopri i segnali chiave di questa sindrome.
La sera è calata, abbiamo cenato, sono passate già un paio d'ore, e stiamo guardando un film sul divano. Improvvisamente ci ritroviamo davanti al frigorifero a cercare un piccolo spuntino. Perché accade questo?
Secondo le stime, circa 1,5 milioni di persone si alzano di notte per mangiare qualcosa. Può capitare occasionalmente, o può essere proprio una malattia, un disturbo alimentare: la sindrome da alimentazione notturna.
Quando si tratta di un disturbo? Quando chi si alza di notte per mangiare, non prende solo un biscottino, ma mangia una quantità eccessiva di cibo, a tarda notte, a volte dopo aver già dormito un paio d'ore, in preda ad una fame notturna.
Queste persone sono in grado di introitare il 25% del fabbisogno giornaliero, di notte, secondo Anja Hilbert, professoressa di medicina comportamentale presso l'ospedale universitario di Lipsia.
Secondo gli specialisti, soffri di questo disturbo se ti alzi per mangiare di notte almeno due giorni alla settimana per almeno tre mesi.
Ma questo da solo non basta per una diagnosi. Anche le persone che lavorano a turni hanno questo tipo di comportamento alimentare. Se non mangiano abbastanza durante il giorno, mangeranno nel cuore della notte.
Le persone con questa sindrome, ovviamente, sviluppano sovrappeso o obesità. Mangiare di notte può avere effetti negativi anche sul sonno e quindi sulla vita di tutti i giorni.
Inoltre si viene presi da sentimenti di colpa e di vergogna per il proprio comportamento e tutto questo può darà inizio ad una sperale di pensieri negativi.
Purtroppo questo è un disturbo alimentare poco conosciuto. Né i professionisti né le persone colpite ne sanno molto. La distinzione, ad esempio, dal disturbo da alimentazione incontrollata, in cui le abbuffate si ripetono continuamente, non è facile da riconoscere.
Non si sa molto sulle cause e sui fattori di rischio. I ricercatori vedono una connessione con il disturbo d’ansia e depressione. Quando sei triste o hai paura, mangiare per trovare conforto è una strategia diffusa.
Un altro fattore di rischio potrebbe essere lo stress e la genetica.
A differenza di molti altri disturbi alimentari, questi disturbi notturni si verificano spesso anche negli uomini.
Un’altra importante differenza rispetto ad altri disturbi alimentari è la mancata sincronizzazione dell'orologio biologico interno. Con un disordine riguardante i tempi di sonno e di veglia, e anche gli ormoni, come la leptina e la melotonina.
Ad esempio attraverso la psicoterapia o la terapia della luce. Quale forma di trattamento sia quella giusta dipende dal singolo paziente.
Una buona prima strada è consultare il medico di famiglia. Se i pazienti notano anche un aumento di peso, possono essere utili anche consigli nutrizionali da parte degli specialisti.
Se poi si ha la sensazione che potrebbe esserci di più, potrebbe anche avere senso rivolgersi a uno psicoterapeuta specializzato in disturbi alimentari e nutrizionali.
In conclusione, se riscontri difficoltà nel sonno, ansia notturna o episodi di alimentazione eccessiva durante la notte, potresti essere coinvolto nella sindrome da alimentazione notturna. Riconoscere questi segnali è il primo passo per affrontare la situazione in modo consapevole.