L'eruzione del Reykjanes, in Islanda, sta rallentando. È quanto si apprende oggi, 20 dicembre, dall'Istituto meteorologico islandese (IMO), che segnala attività vulcanica solamente in due crateri a sud-est di Stóra-Skogafell. Nel frattempo, i cittadini di Reykjavik sono tornati alla quotidianità, dopo le scosse causate dalla nuova eruzione di lunedì.
In una intervista, rilasciata questa mattina al canale radio Rás 2, il vulcanologo Þorvaldur Þórðarson ha parlato dell'eruzione di lunedì, descrivendola come tipica delle eruzioni a camera magmatica poco profonda:
E, in relazione alla possibilità di nuove eruzioni, aggiunge che:
Il vulcanologo ha fatto riferimento al cratere a tre chilometri da Grindavik, una città di 4.000 abitanti. I cittadini hanno evacuato dall'11 novembre dopo che è stato dichiarato lo stato di emergenza nella regione a seguito di un grande accumulo di magma. Secondo Þorvaldur, non è improbabile che l'area che va da Eldvörp a Fagradalsfjall possa subire altre eruzioni nei prossimi anni, sia sulla spaccatura di Sundhnúka, sia lungo la linea di Fagradalsfjall, o forse leggermente più a ovest.