L'omeopatia: come funziona e per quali malattie può essere utilizzata? I rimedi omeopatici curano davvero o si tratta di pseudoscienza che può rivelarsi pericolosa? Ecco quali sono i pro e contro di questa pratica terapeutica che fa discutere e continua a dividere il mondo scientifico, ma continua ad avere moltissimi sostenitori.
Sull'omeopatia c'è da sempre un dibattito aperto, soprattutto per il fatto che questa pratica è utilizzata da più di 4 milioni di persone, solo in Italia, che affermano di usare i rimedi con successo per curare varie malattie e sintomi. Attualmente il mercato offre una grande quantità di prodotti disponibili, consigliati per molti problemi di salute comuni.
Tuttavia il mondo scientifico si è espresso molte volte, contrariamente all'opinione popolare, sottolineando che non si tratta di una terapia riconosciuta dal punto di vista medico. Una netta divisione che ha portato negli anni anche a studi e ricerche per cercare di stabilire esattamente l'efficacia o l'inefficacia dei trattamenti che fanno parte della cosiddetta "medicina alternativa".
Molti di questi hanno portato alla conclusione che, soltanto in una piccolissima percentuale dei casi può risultare utile ricorrere all'omeopatia, e comunque non per curare patologie più o meno gravi, ma al massimo per mitigare gli effetti e i sintomi di alcuni malesseri. Per la maggior parte invece potrebbe non solo non essere utile ma addirittura provocare danni.
La più famosa ricerca effettuata sull'efficacia dell'omeopatia, è stata quella del ricercatore inglese Edzard Ernst, famoso per aver recentemente contestato Michael Dixon, omeopata e medico personale di Re Carlo. Il professore dell'università di Exeter, ha condotto per 30 anni, approfonditi studi in merito a tutti i rimedi alternativi e complementari a quelli farmacologici, che vengono ampiamente usati dai pazienti per curare vari disturbi.
Dai risultati è emerso che non esistono evidenze tali da dimostrare che l'omeopatia possa contribuire a trattare con successo problemi di salute. A questa opinione si sono uniti moltissimi altri scienziati, che affermano da anni non solo l'inutilità dei rimedi omeopatici, ma anche la pericolosità di tali preparati. Perchè sostengono che, credere a farmaci che non sono efficaci può portare a sottovalutare gravi patologie, senza trattarne le cause.
Nonostante la comunità medico scientifica internazionale abbia più volte sentito la necessità di intervenire sull'omeopatia, affermando che non può essere riconosciuta, perchè gli effetti sarebbero contrari alle leggi della fisica e della chimica, il numero dei pazienti che sceglie questo rimedio è elevato. In Europa un cittadino su tre dichiara di assumere abitualmente farmaci omeopatici.
E secondo una statistica, 95 medici su 100mila, compresi i pediatri, prescrivono questi rimedi ai loro assistiti. Quali sono quindi i pro? Tra i vantaggi, sicuramente l'aspetto psicologico e l'effetto placebo. Un impatto sulle persone positivo perchè c'è la convinzione di curarsi utilizzando rimedi naturali.
Inoltre i prodotti omeopatici possono essere acquistati senza ricetta e quindi sono di facile accesso per tutti. In conclusione, anche se dovessero risultare inefficaci, c'è comunque la certezza che non ci siano controindicazioni o effetti collaterali gravi.
L'omeopatia si basa su sostanze naturali che vengono diluite a bassissima concentrazione. In pratica non contengono veri e propri principi attivi. I rimedi vengono utilizzati soprattutto per alleviare sintomi derivati da malanni stagionali o problemi transitori.
Quindi potrebbero risultare efficaci per: dolori articolari, mal di testa, raffreddore, mal di gola tosse e sintomi influenzali, mal di stomaco e per una serie di lievi disturbi della sfera psicologica, come l'ansia. I farmaci sono considerati di automedicazione, tuttavia questo non deve portare in nessun caso a sottovalutare la causa della sintomatologia o una malattia che può essere più importante del previsto.
Il fai da te è sempre sconsigliato, anche nella medicina integrativa e olistica è opportuno sempre un consulto medico. Ad esempio con lo specialista omeopata, per valutare la gravità del problema, i rischi connessi, ed individuare l'approccio terapeutico più appropriato.