Molte famiglie italiane optano per la strategia di mantenere una consistente somma di denaro sui conti correnti, presumibilmente come forma di protezione contro le sfide economiche, l'inflazione e l'incremento dei costi energetici. Tuttavia, questa scelta potrebbe non essere la più vantaggiosa.
Secondo le rilevazioni della Banca d'Italia, l'attuale quadro finanziario degli italiani evidenzia una propensione al risparmio in liquidità, alimentata da fattori come l'inflazione, la crisi economica derivante dalla pandemia e l'incertezza legata alla crisi energetica. In totale, i risparmi depositati sui conti correnti ammontano a 1.262 miliardi di euro e 207 milioni.
Determinare l'importo giusto di liquidità sul conto corrente non ha una risposta univoca. Alcune linee guida utili includono:
In generale, è consigliabile mantenere sul conto corrente una liquidità che copra almeno sei mesi di spese totali, ma questa è una linea guida generale. Ogni situazione dovrebbe essere valutata individualmente, anche con l'assistenza di un consulente finanziario.
La liquidità media depositata sui conti correnti si attesta a 14.981 euro. Tuttavia, mantenere i fondi sul conto corrente comporta rischi impliciti, potenzialmente traducendosi in perdite economiche. Questo avviene per diverse ragioni:
In banca vanno lasciati sul C.C. non piu' di 3.000.00 per far fronte a spese Rid. Affitto o Mutuo. il resto in contanti custoditi in casa i soldi vanno e vengono non c e' piu' motivo per depositarli in banca.
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