Cos’è la ketamina? Elon Musk ha recentemente dichiarato di fare uno quotidiano di ketamina su prescrizione medica. Questa sostanza chimica è oggi usata in medicina per indurre e conservare l’anestesia, ma è anche un potente alleato per chi soffra di gravi forme di depressione.
Esistono però gravi effetti collaterali se assunta con dosaggi elevati e può facilmente provocare effetti psichedelici allo stesso modo delle sostanze stupefacenti.
La ketamina è un composto chimico chirale appartenente alla stessa categoria della fenciclidina, precedentemente usata per scopi anestetici ma che possiede reazioni collaterali più violente.
È stata sintetizzata in laboratorio per la prima volta nel 1962 come antidolorifico e anestetico dissociativo. Nel 1970 gli Stati Uniti approvano il suo utilizzo per scopi medici.
Da quel momento viene quindi largamente sia su pazienti umani che nella medicina veterinaria, entrando nell’elenco dei farmaci essenziali citati dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Le sue caratteristiche psichedeliche e il basso costo fanno però diventare la ketamina una delle droghe più usate nella comunità hippy a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 e in seguito una delle sostanze più consumate nei rave party.
La ketamina è una sostanza liquida, incolore e inodore di viscosità molto simile all’acqua. Fa parte di quei pochi anestetici somministrabili per via orale, endovenosa ed intramuscolare. Per aumentare il suo effetto psichedelico invece viene assunta dopo dissecazione per calore e trasformata in polvere biancastra da inalare.
La ketamina è una sostanza dissociativa, vale a dire produce temporaneamente effetti sul sistema nervoso centrale dando la sensazione di separare mente e corpo, inducendo anche effetti allucinatori.
La sua assunzione determina un’azione catalettica e anestetica, piuttosto che sedativa. Tende poi ad aumentare la pressione arteriosa e il battito cardiaco. Anche l’attività di respirazione viene stimolata ma ad alti dosaggi si può verificare una notevole diminuzione. Il soggetto conserva sia i riflessi oculari che quelli laringei e si registra un incremento di tutte le secrezioni.
La durata di azione è relativamente breve, al massimo 90 minuti ma i suoi effetti sono grossomodo immediati dopo la sua assunzione.
La ketamina può provocare gravi effetti collaterali, soprattutto se somministrata in dosaggi eccessivi. Tra le situazioni più consuete si registrano ipertensione o ipotensione e pressione intracranica.
La pelle può manifestare arrossamenti. A livello gastrointestinale possono innescarsi disturbi come vomito, nausea e forte inappetenza.
Non è raro che si attivino anche innaturali movimenti muscolari con spasmi e convulsioni. La ketamina può aumentare la pressione intraoculare oltre al movimento oculare involontario. Tra gli altri effetti collaterali troviamo vertigini, incapacità di coordinazione motoria, diminuzione della percezione sensoriale, ipotermia e irrigidimento muscolare.
Nei casi più gravi gli effetti sfociano in gravi crisi respiratorie, di delirio o reazioni di anafilassi simili ad uno shock anafilattico.
La ketamina dà generalmente una sensazione di euforia. La percezione è simile a quella di un allucinogeno che dà un progressivo distacco tra mente e corpo. Il soggetto perde progressivamente la coordinazione di tutti gli arti. Si perdono anche le capacità visive e tattili di distinguere il caldo/freddo, con conseguente distacco dalla realtà.
Le allucinazioni possono essere di tipo visivo ma anche uditivo ma anche vere e proprie esperienze di pre-morte. In generale l’individuo è colto da una confusione mentale e mette in atto comportamenti irrazionali.
La continua assunzione di ketamina può portare a dipendenza fisica e psicologica. A tal proposito la Food and Drug Administration ha ammonito sull’utilizzo di questo farmaco nel trattamento dei disturbi psichiatrici. Negli USA infatti la ketamina è largamente utilizzata come terapia alternativa a contrasto di depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico.
Con un’eccessiva frequenza di assunzione di ketamina rischia provocare danni cerebrali permanenti.
Nei soggetti di età giovane, in cui cioè lo sviluppo psicologico non è ancora maturo, questa sostanza può pregiudicare notevolmente l’equilibrio mentale causando depressione, manie di persecuzione, insonnia cronica, psicosi e disturbi paranoici.