Il mercato degli affitti brevi in Italia ha registrato un notevole incremento nel 2023, con la Toscana emergente come la regione leader. I dati mostrano che questa regione ha saputo sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle locazioni turistiche brevi, generando un giro d'affari superiore a 1,3 miliardi di euro.
Secondo l'analisi di Isnart condotta sulla piattaforma Airbnb, la Toscana ha primeggiato nel mercato degli affitti brevi con un fatturato di 1,3 miliardi di euro, rappresentando il 17% del totale nazionale. La regione conta circa 180.000 alloggi disponibili per affitti brevi, pari a un settimo del totale nazionale di 760.000 unità. Questo rappresenta una crescita del 9,2% rispetto all'anno precedente, dimostrando la crescente domanda di alloggi turistici brevi nella regione.
Nonostante le difficoltà incontrate durante la pandemia da COVID-19, la Toscana ha mostrato segni di ripresa nel 2023. Il numero totale di giorni prenotati ha raggiunto gli 8,6 milioni, appena sotto gli 8,7 milioni del 2019. Questo dato indica un recupero significativo rispetto al 2022, quando i giorni prenotati erano diminuiti dell'11,3%. La capacità di attrarre turisti è stata fondamentale per la ripresa economica della regione.
Dopo la Toscana, altre regioni italiane si sono distinte nel mercato degli affitti brevi. La Sicilia, con 90.000 alloggi disponibili, ha registrato un giro d'affari di 630 milioni di euro e 5,7 milioni di notti prenotate. La Lombardia, con 78.000 unità, ha generato 900 milioni di euro e 6,5 milioni di giorni prenotati.
Tra le altre regioni ine evidenza spicca la Puglia, con 69 mila unità disponibili, ovvero il 9% del totale nazionale, seguita dalla Sardegna, con 66 mila alloggi (8% del totale) e il Lazio con 62 mila unità e con la maggior parte degli alloggi concentrati a Roma.
Subito dopo troviamo la Campania con 51.000 alloggi (7% del totale), il Veneto con 45 mila unità (6%) e la Liguria con 36 mila alloggi (5%).
La Toscana rimane in cima anche nella classifica del fatturato derivante dagli affitti brevi. Seguono il Lazio, con un fatturato di 1 miliardo di euro e il 14% del totale nazionale, e la Lombardia, con circa 1 miliardo di euro. Altre regioni importanti includono la Campania (740 milioni di euro), la Sicilia e il Veneto (630 milioni di euro ciascuna), la Puglia (450 milioni di euro), la Sardegna (410 milioni di euro) e la Liguria (377 milioni di euro).
Roma si colloca al primo posto per numero di giorni occupati in alloggi turistici, con 123 giorni all'anno rispetto a una media nazionale di 74. Venezia e La Spezia seguono con 108 giorni ciascuna, mentre Firenze registra 105 giorni e Napoli 102 giorni.
La regolamentazione degli affitti brevi è un tema di dibattito a Firenze. La delibera urbanistica del Comune di Firenze, introdotta nell'ottobre 2023, ha imposto il divieto di iscrizione per alloggi turistici brevi nel centro storico, patrimonio UNESCO. Questa decisione ha suscitato proteste da parte di varie associazioni e gruppi di interesse, e la questione è ora all'esame del Tar della Toscana.
Il malcontento verso il mercato degli affitti brevi non è esclusivo di Firenze. A Malaga, in Spagna, migliaia di persone hanno manifestato contro l'invasione turistica del centro storico, mentre a Barcellona il sindaco ha annunciato la cessazione delle licenze per affitti turistici dal 2029. In Italia, il Codice Identificativo Nazionale, che debutterà il 1° settembre, mira a regolare il settore e combattere l'evasione fiscale.