10 Aug, 2025 - 14:23

Ravvedimento speciale 2026, come funziona la nuova sanatoria fiscale legata al concordato preventivo biennale

Ravvedimento speciale 2026, come funziona la nuova sanatoria fiscale legata al concordato preventivo biennale

Il ravvedimento speciale torna protagonista nel 2026 con una nuova finestra temporale, inserita dal Governo all’interno delle misure legate al concordato preventivo biennale 2025-2026.

Dal 1° gennaio al 15 marzo 2026, i titolari di partita IVA avranno la possibilità di sanare irregolarità fiscali relative agli anni d’imposta dal 2019 al 2023, pagando un’imposta sostitutiva calcolata su base forfettaria.

L’obiettivo è chiaro: consentire a professionisti e imprenditori di regolarizzare posizioni pregresse, ma con tempi più serrati rispetto alla precedente edizione del 2024-2025. Una misura che offre vantaggi fiscali immediati, ma richiede una valutazione attenta dei costi e delle condizioni di accesso.

Quali sono i requisiti per aderire? Come viene calcolata l’imposta sostitutiva? Quali differenze ci sono rispetto al ravvedimento speciale precedente? E soprattutto, quali strategie adottare per decidere se sfruttare questa opportunità?

Requisiti per accedere al ravvedimento Speciale 2026

L’accesso al ravvedimento speciale non è aperto a tutti i contribuenti, ma riservato a una platea di beneficiari ben definita. Possono aderire:

  • Titolari di partita IVA, imprenditori o professionisti;
  • Contribuenti che hanno applicato gli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità) per il 2023;
  • Soggetti che aderiscono al concordato preventivo biennale per il 2024 e 2025;
  • Chi ha dichiarato cause di esclusione dagli ISA per effetti Covid-19 (art. 148, DL 34/2020)
  • Chi rientra nelle situazioni di “non normale svolgimento dell’attività” previste dall’art. 9-bis, comma 6, DL 50/2017;
  • Imprese con attività miste, purché i ricavi extra ISA non superino il 30% del totale dichiarato.

In sostanza, l’adesione al concordato preventivo biennale è condizione essenziale. La sanatoria riguarda esclusivamente le annualità pregresse dal 2019 al 2023, che potranno essere regolarizzate con un versamento a imposta fissa sostitutiva di IRPEF/IRES, addizionali e IRAP.

Calcolo dell’imposta sostitutiva e scadenze di pagamento

Il meccanismo del calcolo riprende quello già visto nella prima edizione del ravvedimento speciale: la base imponibile è determinata in modo forfettario in funzione del punteggio ISA ottenuto nei singoli anni. Più alto il punteggio, più favorevoli risultano le condizioni di regolarizzazione.

Ma novità principale riguarda le scadenze. Il versamento dovrà essere effettuato tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2026. Due le opzioni disponibili:

  1. Pagamento in un’unica soluzione entro il 15 marzo 2026;
  2. Piano rateale fino a un massimo di 10 rate mensili, con saldo entro dicembre 2026.

Rispetto al passato, il periodo di dilazione è notevolmente ridotto. Chi aveva aderito nel biennio 2024-2025 poteva pagare in 24 rate fino a marzo 2027. Ora, invece, l’intero importo dovrà essere saldato entro la fine del 2026, con rate più consistenti.

Cosa cambia rispetto al ravvedimento speciale 2024-2025

La nuova versione della sanatoria fiscale mantiene l’impostazione di base, ma introduce modifiche rilevanti se paragonata al ravvedimento speciale 2025-2025:

  • Tempistiche ridotte: il pagamento rateale dura al massimo 10 mesi, contro i 24 della precedente edizione;
  • Scadenze separate: il termine per aderire al concordato preventivo biennale (30 settembre) è distinto da quello per perfezionare il ravvedimento speciale;
  • Procedura semplificata: salvo modifiche operative, non è richiesta una domanda formale, ma basta il versamento dell’imposta dovuta;
  • Finalità di bilancio: l’accorciamento dei tempi sembra mirato a chiudere le partite fiscali entro agosto 2026, in vista della riforma fiscale

Il legislatore ha quindi puntato su un meccanismo rapido, riducendo la finestra di rateizzazione e spingendo i contribuenti a regolarizzare in tempi brevi.

Quando conviene aderire al ravvedimento speciale 2026

Valutare la convenienza dell’adesione al ravvedimento speciale 2026 richiede un’analisi attenta. Alcuni elementi da considerare:

  • Ammontare del debito potenziale: confrontare il costo della sanatoria con quanto si pagherebbe in caso di accertamento;
  • Punteggio ISA: punteggi più alti riducono la base imponibile e migliorano la convenienza;
  • Liquidità aziendale: la rateizzazione breve può incidere sulla cassa, specie per le attività stagionali;
  • Rischio di controlli futuri: aderire può mettere al riparo da verifiche su annualità pregresse;
  • Coerenza con il concordato preventivo biennale: la sanatoria è strettamente legata a questo strumento, quindi la decisione va presa in un’ottica integrata

Per professionisti e imprese con contabilità regolare ma qualche pendenza su vecchie annualità, la misura può rappresentare un’occasione per “ripartire puliti” dal 2026, pur a fronte di un esborso concentrato in pochi mesi.

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