Il ravvedimento speciale torna protagonista nel 2026 con una nuova finestra temporale, inserita dal Governo all’interno delle misure legate al concordato preventivo biennale 2025-2026.
Dal 1° gennaio al 15 marzo 2026, i titolari di partita IVA avranno la possibilità di sanare irregolarità fiscali relative agli anni d’imposta dal 2019 al 2023, pagando un’imposta sostitutiva calcolata su base forfettaria.
L’obiettivo è chiaro: consentire a professionisti e imprenditori di regolarizzare posizioni pregresse, ma con tempi più serrati rispetto alla precedente edizione del 2024-2025. Una misura che offre vantaggi fiscali immediati, ma richiede una valutazione attenta dei costi e delle condizioni di accesso.
Quali sono i requisiti per aderire? Come viene calcolata l’imposta sostitutiva? Quali differenze ci sono rispetto al ravvedimento speciale precedente? E soprattutto, quali strategie adottare per decidere se sfruttare questa opportunità?
L’accesso al ravvedimento speciale non è aperto a tutti i contribuenti, ma riservato a una platea di beneficiari ben definita. Possono aderire:
In sostanza, l’adesione al concordato preventivo biennale è condizione essenziale. La sanatoria riguarda esclusivamente le annualità pregresse dal 2019 al 2023, che potranno essere regolarizzate con un versamento a imposta fissa sostitutiva di IRPEF/IRES, addizionali e IRAP.
Il meccanismo del calcolo riprende quello già visto nella prima edizione del ravvedimento speciale: la base imponibile è determinata in modo forfettario in funzione del punteggio ISA ottenuto nei singoli anni. Più alto il punteggio, più favorevoli risultano le condizioni di regolarizzazione.
Ma novità principale riguarda le scadenze. Il versamento dovrà essere effettuato tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2026. Due le opzioni disponibili:
Rispetto al passato, il periodo di dilazione è notevolmente ridotto. Chi aveva aderito nel biennio 2024-2025 poteva pagare in 24 rate fino a marzo 2027. Ora, invece, l’intero importo dovrà essere saldato entro la fine del 2026, con rate più consistenti.
La nuova versione della sanatoria fiscale mantiene l’impostazione di base, ma introduce modifiche rilevanti se paragonata al ravvedimento speciale 2025-2025:
Il legislatore ha quindi puntato su un meccanismo rapido, riducendo la finestra di rateizzazione e spingendo i contribuenti a regolarizzare in tempi brevi.
Valutare la convenienza dell’adesione al ravvedimento speciale 2026 richiede un’analisi attenta. Alcuni elementi da considerare:
Per professionisti e imprese con contabilità regolare ma qualche pendenza su vecchie annualità, la misura può rappresentare un’occasione per “ripartire puliti” dal 2026, pur a fronte di un esborso concentrato in pochi mesi.