12 Dec, 2024 - 21:14

Sai che esiste l'esenzione IMU per separati e divorziati? Ecco come funziona e quando si applica

Sai che esiste l'esenzione IMU per separati e divorziati? Ecco come funziona e quando si applica

In scadenza il pagamento del saldo IMU al 16 dicembre 2024: è il caso di ricordare che ci sono diversi esenzioni dal pagamento dell’imposta, oltre a fruire della possibilità di sconti in casi particolari.

C’è un’esenzione IMU che forse non conosci: in caso di separazione o divorzio si può non pagare l’imposta. Sono casi molto delicati e particolari che richiedono il rispetto di regole un po’ diverse dall’ordinario.

Vediamo subito cosa cambia e quando spetta l’esenzione.

Come funziona l’esenzione IMU per separati e divorziati

Generalmente, l’esenzione IMU spetta per l’abitazione principale, a meno che questa non appartenga alle categorie catastali di lusso.

Ci sono casi in cui entrano in gioco regole diverse, particolarità. È il caso dei separati e divorziati, per i quali è intervenuta proprio la Corte di Cassazione a chiarire il funzionamento dell’esenzione e l’eventuale spettanza.

Per i separati e i divorziati che non sono assegnatari della casa e che, quindi, non vi hanno la residenza, può giovare dell’esenzione IMU anche quando ne sono proprietari.

Si tratta di un principio ribadito dalla Corte di Cassazione. Nella sentenza n. 2747/2023, vengono fornite anche tutte le informazioni a riguardo.

Rigettando il ricorso del Comune, la Cassazione ha riconosciuto il diritto all’esenzione dal pagamento dell’imposta a un contribuente separato dal coniuge che non ha più la residenza nell’immobile di proprietà.

L’immobile, infatti, è assegnato all’altro coniuge per viverci con i figli e, allora, il proprietario, seppur non avendoci più la residenza, non è tenuto a pagare l’imposta. Va considerato anche che non è più abitazione principale per il coniuge non assegnatario non per suo volere, ma per una pronuncia di legge.

Non si tratta, però, di una novità: trova applicazione l’articolo 4, comma 12-quinquies, del decreto legge n. 16, del marzo 2012.

La sentenza della Cassazione si rifà anche alla pronuncia della Corte Costituzionale del 2022, quando era stata dichiarata illegittima la doppia tassazione per i coniugi con residenze diverse.

Quando spetta la doppia esenzione

Ci riallacciamo subito a quello che abbiamo appena detto: la Corte Costituzionale, nel 2022, ha stabilito che i coniugi con residenza diversa hanno diritto alla doppia esenzione. Inoltre, ognuno di essi può considerare prima casa l’immobile dove hanno la residenza.

Si tratta di un caso davvero frequente, soprattutto per via del settore lavorativo. Molto spesso capita che uno dei due coniugi deve spostarsi, anche fuori Regione, e stabilirsi lì per quasi tutto l’anno. Si vive separati per questioni legati a esigenze lavorative.

Queste esigenze si ripercuotono sulla questione abitativa. Quindi, si è voluta eliminare la discriminazione, tra chi è costretto a non convivere per questioni lavorative e tutti gli altri coniugi. Solo in questi casi, si può godere della doppia esenzione, anche quando le abitazioni sono ubicate nello stesso Comune.

Cosa è cambiato nel tempo

Tornando al caso dei separati e divorziati, in realtà anche prima della sentenza, la questione dell’IMU per gli ex coniugi era stata già legiferata. Il coniuge chiamato ad allontanarsi dalla casa coniugale dopo la sentenza non deve pagare l’imposta su quell’immobile. Ciò, ovviamente, anche quando non vi ha più la residenza.

L’imposta, di conseguenza, deve essere eventualmente pagata solo dal coniuge che mantiene il diritto su quell’immobile, se accatastato come di lusso.

Il diritto di abitazione fa venire meno l’obbligo di versare l’imposta da parte del coniuge che ha lasciato l’immobile trasferendolo all’altro con diritto di abitazione.

Il diritto al pagamento dell’IMU non ricade sempre sul proprietario. Ricordiamo, infatti, che sono soggetti all’imposta anche il concessionario e il titolare del diritto di abitazione, se presenti.

Esenzione IMU separati e divorziati in breve

Il pagamento del saldo IMU scade il 16 dicembre 2024 e ci sono vari casi di esenzione. Una di queste riguarda i separati e divorziati: se un coniuge non è assegnatario della casa coniugale, può beneficiare dell'esenzione IMU, anche se ne è proprietario.

La Corte di Cassazione ha ribadito questo principio con una sentenza del 2023, stabilendo che l'immobile non è più considerato abitazione principale per il coniuge non assegnatario. Inoltre, nel 2022, la Corte Costituzionale ha stabilito che i coniugi con residenze separate per motivi di lavoro possono beneficiare della doppia esenzione.

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Sara Bellanza
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