Le novità in materia di cartelle esattoriali non mancano (quasi) mai. Da qualche mese, la Cassazione ha fatto chiarezza in merito agli errori contestabili, ovvero alla motivazione degli atti impositivi. Capire quali sono gli errori che non inficiano la validità delle cartelle esattoriali nel 2025 aiuta a distinguere gli atti contestabili da quelli legittimi. Vediamo insieme le novità dell’ordinanza del 9 dicembre 2024 e quali effetti hanno sui contribuenti.
Quando una cartella esattoriale è valida nel 2025?
Secondo quanto riportato da fiscooggi.it, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6206 del 9 dicembre 2024, si è espressa in merito alla legittimità della motivazione delle cartelle esattoriali. Nello specifico, si riporta l’affermazione del principio di diritto per cui:
“In tema di riscossione, ai sensi dell’art. 25 del d.P.R. 602 del 1973, per la validità del ruolo e della cartella esattoriale non è indispensabile l’indicazione degli estremi identificativi o della data di notifica dell’accertamento precedentemente emesso, al quale detti atti facciano riferimento, essendo sufficiente l’indicazione di circostanze univoche che consentano l’individuazione di quell’atto, al fine di tutelare il diritto di difesa del contribuente rispetto alla verifica della procedura di riscossione promossa nei suoi confronti”.
Cosa contiene la cartella di pagamento?
La cartella esattoriale è l’atto impositivo utilizzato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per portare a conoscenza del contribuente le pendenze debitorie. La cartella di pagamento è lo strumento utilizzato dall'Agenzia per recuperare i crediti vantati dagli enti impositori (Agenzia delle Entrate, Comuni, ecc.).
In generale, la cartella contiene le seguenti indicazioni standard fornite dall'AdeR:
- indicazione delle somme dovute all’ente creditore;
- a quale mancato pagamento si riferisce;
- l’invito a provvedere al pagamento entro i termini definiti dalla data di notifica;
- informazioni sulle modalità di pagamento (dove, come);
- istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione o proporre ricorso.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza sopra citata, ha ribadito il principio secondo cui, se mancano alcune informazioni (ad esempio, una “motivazione specifica” della cartella di pagamento), ma il contribuente dispone di tutti gli elementi utili all’individuazione di tali dati reperibili o calcolabili, la cartella potrebbe essere comunque valida. Resta la possibilità di contestare l’atto nei modi e nei termini di legge.
L’articolo 25 del d.P.R. 602/1973, come interpretato dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 6209 del 9 dicembre 2024, prevede l’efficacia dell’atto impositivo anche senza la perfezione dello stesso, ma deve garantire la trasparenza e la possibilità di difendersi.
Quando e come contestare una cartella esattoriale nel 2025?
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione prevede la possibilità di presentare una richiesta per l’annullamento, la sospensione o il ricorso delle cartelle esattoriali.
Esistono delle condizioni che portano alla nullità dell’atto impositivo, come ad esempio:
- assenza della relata di notifica: la cartella è nulla;
- vizi formali della cartella esattoriale, come ad esempio errori di calcolo, mancata indicazione degli estremi dell’atto, mancata indicazione del motivo per cui viene richiesto il pagamento, mancata indicazione del responsabile del procedimento e così via;
- prescrizione o decadenza.
In particolare, secondo lo Statuto del Contribuente, l’articolo 7, comma 1, e la legge n. 241/1990 in materia di chiarezza e motivazione degli atti recita:
“Lo Statuto richiama l'obbligo generale di motivazione dei provvedimenti amministrativi già previsto all’art. 3 della legge 241/1990 e prevede che, in ogni comunicazione ai contribuenti, siano specificati i presupposti di fatto e le ragioni di diritto su cui si fonda l’atto”.
Cosa dice la Corte di Cassazione sugli errori soft negli atti impositivi?
Con l’ordinanza n. 6209 del 9 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha spiegato una nuova chiave di interpretazione dell’art. 25 del d.P.R. 602/1973. Nel merito, l’avviso di accertamento è valido anche in assenza di una “motivazione specifica” ovvero se non contiene tutti gli elementi, ma è comunque privo di informazioni, se risultano facilmente deducibili o calcolabili con semplici operazioni matematiche dal contribuente.
Tuttavia, i giudici, nel semplificare l’interpretazione della norma, hanno sottolineato la possibilità del contribuente di contestare e difendersi contro le cartelle esattoriali senza penalizzarlo per errori formali.
Caso pratico: contestazione della cartella esattoriale e risposta della cassazione
Nel merito, la questione si rifà alla vicenda di un contribuente che aveva contestato una cartella esattoriale per l’assenza del prospetto di liquidazione, ma nel quale venivano riportati solo gli estremi di una decisione della Commissione Tributaria.
Il contribuente ha proposto ricorso per l’assenza del prospetto, ritenendo che la sua mancanza non permettesse di identificare con chiarezza l’importo esatto da pagare.
La Corte di Cassazione, con la sentenza sopra citata, ha respinto il ricorso, spiegando che dal quadro degli estremi il contribuente poteva calcolare l’importo da versare. I giudici hanno fornito un’interpretazione chiara della decisione, per cui, nel caso specifico, gli elementi riportati nell’atto impositivo erano sufficienti per risalire ai calcoli. Pertanto, le informazioni garantivano la possibilità di controllare la correttezza della richiesta.
Le domande più frequenti sulle cartelle esattoriali 2025: errori, validità e contestazioni
- Quando una cartella esattoriale è valida nel 2025? La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6206 del 9 dicembre 2024, ha stabilito che una cartella esattoriale è valida anche senza l'indicazione degli estremi dell'accertamento, purché contenga circostanze univoche che permettano di identificarlo e tutelare il diritto di difesa del contribuente.
- Cosa contiene una cartella di pagamento? Una cartella esattoriale include informazioni come le somme dovute, il riferimento al mancato pagamento, le modalità di pagamento e la possibilità di rateizzazione o ricorso. Anche se mancano alcune informazioni specifiche, la cartella può essere valida se il contribuente può calcolare i dati mancanti, secondo la Corte di Cassazione.
- Come e quando contestare una cartella esattoriale nel 2025? È possibile contestare una cartella esattoriale per vizi formali, come errori di calcolo o la mancata notifica. Secondo lo Statuto del Contribuente, gli atti devono essere motivati chiaramente e, in caso contrario, il contribuente può chiedere l'annullamento, la sospensione o il ricorso contro la cartella.