"La coscienza delle piante" scritto da Nikolai Prestia, edito da Marsilio, non è un libro di botanica ma racconta la rabbia di vivere in un'epoca in cui il risultato vale più del percorso, e dove la velocità è l'unico parametro con il quale tutti, più o meno consapevolmente, giudichiamo il successo. Con la prosa fresca e immaginifica che ha incantato lettori e lettrici in Dasvidania, suo romanzo d'esordio, Nikolai Prestia - un giovane Zeno che vuole smettere di fumare e cerca di capire cosa sta accadendo al nostro futuro - racconta il disagio giovanile e l'inevitabilità di essere schiacciati dalle aspettative e dall'amore altrui.
Il protagonista del romanzo è Marco, un giovane che viene ricoverato al pronto soccorso, non riesce a parlare, è confuso, e mentre gli altri ricoverati scandiscono il tempo con i propri lamenti, uno psicologo si prende cura di lui invitandolo a ripercorrere il proprio passato. E' una storia da leggere, parla di fallimenti collezionati durante gli studi universitari a Siena e di confessioni. Il finale non lo riveliamo. Va scoperto leggendo questa storia avvincente fino all'ultima pagina.