Un po' se lo aspettavano tutti questo epilogo: se lo aspettava anche Alexander Zverev, che sapeva di giocare la finale degli Australian Open contro un cyborg. Jannik Sinner ha vinto il suo terzo Grande Slam in un match avvincente e ricco di colpi di scena, ma che alla lunga ha visto emergere la resistenza, la costanza e la perseveranza dell'altoatesino.
Sinner ha portato di nuovo in alto la sua Italia, conquistando un nuovo, importantissimo record: mai nessun italiano era riuscito a portare a casa tre Slam, neppure la leggenda degli anni '70 Adriano Panatta, che si era fermato a due.
Qui non bisogna tralasciare un dettaglio fondamentale: Panatta ha portato a casa due Slam nell'arco di una carriera intera, mentre il millennial, invece, è praticamente all'inizio del suo cammino e chissà cos'altro potrà regalare agli appassionati di tennis. Insomma, il tempo c'è e le potenzialità anche.
Tre grandi Slam: nessun italiano come Jannik, che ora si gode la vittoria contro Alexander Zverev e si porta a casa il prestigioso trofeo in terra australiana. Le vittorie di Sinner a soli 23 anni sono impressionanti, perché il tennista è praticamente all'inizio, eppure sta già facendo terra bruciata attorno a sé.
Prima del suo arrivo sul pianeta Terra, gli italiani erano ancora affezionati all'ideale di Adriano Panatta, il tennista che negli anni '70 aveva portato l'Italia più volte sul tetto del mondo, diventando un chiaro punto di riferimento nei 40 anni a venire. Ma ora non c'è decisamente storia.
Occorre fare, a tal proposito, un paragone importante: la carriera di Panatta va dal 1969 al 1983, ben 14 anni di tornei professionistici ad alti livelli, in cui l'italiano ha portato a casa la prima storica vittoria della Coppa Davis nel 1976. Sinner, invece, ha iniziato la sua carriera da professionista nel 2018, e gioca ad altissimi livelli da circa 6 anni. In meno della metà della carriera di Panatta, l'altoatesino ha già doppiato la leggenda romana.
Se si analizza il totale dei trofei vinti in carriera, si confrontano due epoche diverse, in cui Panatta aveva anche un'ottima attitudine al doppio. Ma se analizziamo solo i tornei in singolo, l'ex tennista ne ha vinti 10 in totale. Con la vittoria degli Australian Open di oggi, Jannik Sinner ne ha vinti già 20: un numero impressionante che fa sgranare gli occhi a chiunque segua il tennis moderno.
Lo stesso Panatta, nel giudicare il suo erede, aveva detto di annoiarsi mentre guardava i match dell'altoatesino, perché pareva giocasse con l'intelligenza artificiale.
È pur vero, però, che Panatta ha vinto in totale ben 27 trofei, 17 dei quali in doppio. L'ex tennista capitolino, infatti, aveva ottenuto successi importanti al fianco di vari partner, tra cui si ricorda in particolar modo Paolo Bertolucci, suo compagno storico, con cui vinse la storica Davis Cup nel 1976.
I due, insieme, formavano una coppia complementare e ben assemblata, con Panatta che aveva abilità importanti da fondo campo e il suo partner, che invece, era molto bravo sotto rete. Jannik Sinner, dopo soli sei anni di carriera ad alti livelli, è riuscito a portare a casa già due Coppe Davis: l'ultima, spettacolare, vinta grazie all'ausilio di un grande Matteo Berrettini, che aveva trionfato nella prima prova.
Sinner ha trionfato contro il tedesco in un match molto combattuto, portato a casa con il punteggio di 6-3, 7-6(4), 6-3. È stato proprio l'italiano a imporsi fin da subito, sfruttando i numerosi errori di Zverev, soprattutto sul lato del dritto, dove Jannik ha stradominato e che gli è valso la vittoria del primo set.
Le difficoltà sono arrivate nel secondo set, dove il tedesco ha mostrato tutto il suo talento: Sinner l'ha vinto solo al tiebreak, mantenendo la sua solita calma e aspettando gli errori dell'avversario.
Nel terzo set non c'è stata storia: Sinner ha aumentato i giri e ha imposto il suo gioco con sicurezza, portando a casa il trofeo.