La CIA ritiene che il virus responsabile della pandemia Covid-19 possa essere stato originato da un incidente di laboratorio. La conclusione emerge da un rapporto, declassificato per ordine del presidente Donald Trump, reso pubblico sabato ma redatto durante l’amministrazione Biden, sotto la guida dell’ex direttore William Burns.
Nonostante il rapporto non presenti nuove informazioni e riconosca una "scarsa fiducia" nelle sue stesse conclusioni, l’intelligence statunitense ammette per la prima volta l’impossibilità di confermare con certezza l’origine naturale del virus, ipotesi fino a oggi sostenuta ufficialmente.
Secondo la CIA pertanto, l’ipotesi dell’incidente di laboratorio a Wuhan e quella dell’origine naturale del virus restano a oggi entrambe plausibili.
La rivelazione della CIA sulla possibile origine del Covid-19 legata a un errore di laboratorio ha riacceso il dibattito nell’opinione pubblica globale, già profondamente divisa sull’argomento. L’idea che la diffusione del virus possa essere dovuta a responsabilità umane non è infatti nuova e ha accompagnato il dibattito pubblico e scientifico sin dai primi giorni della pandemia.
A rafforzare questa ipotesi, inoltre, la mancanza di trasparenza da parte della Cina, mostratasi in questi anni sempre reticente nel collaborare alle indagini internazionali per accertare l’origine del virus.
Ma quali conseguenze comporta la rivelazione dei dubbi della CIA sulla vera origine del Covid? Lo abbiamo chiesto al senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei, presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid:
“La CIA deve essere presa seriamente. Fino a oggi, chiunque abbia anche solo prospettato l'ipotesi che il Covid si fosse originato da una fuga di laboratorio a Wuhan è stato sempre definito un complottista. Non credo che una simile accusa possa essere rivolta anche alla CIA.
Se oggi l’intelligence americana mette nero su bianco l’assenza di certezze sull’origine naturale del virus, evidentemente esistono elementi per mettere in discussione la versione ufficiale fornita sino a ora. Il punto è che esiste un dovere di verità pubblica ed è giusto indagare fino in fondo”.
Secondo il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid, la diffusione del rapporto della CIA apre una nuova fase per la ricerca della verità, con conseguenze anche per la stessa OMS. È solo di pochi giorni fa, d’altronde, la decisione di Trump di far uscire gli USA dall’Organizzazione delle Nazioni Unite:
“All’Organizzazione Mondiale della Sanità, su cui grava l’onere di fare luce sulle origini del virus, è richiesto oggi un cambio di passo. Permangono diversi punti oscuri nella gestione della pandemia. È evidente che, a fronte della fuoriuscita dall’OMS degli Stati Uniti, servono maggiori risposte. Altrimenti altri Paesi lasceranno l’organizzazione”.
Dopo gli Usa, dunque, l’uscita dall’OMS potrebbe riguardare anche l’Italia? Come riferisce il senatore Lisei, nonostante la proposta avanzata della Lega, non esiste ancora una discussione parlamentare su questo tema, sul quale, eventualmente, prenderà posizione il Governo:
“La Lega chiede l’uscita dell’Italia dall’OMS. Fratelli d’Italia ha indubbiamente avuto una posizione critica in passato. L’eventuale riflessione sull’uscita dell’Italia spetta al Governo. Quello che io posso dire è che è evidente ci sia un obbligo di trasparenza sulle vicende accadute durante il Covid e che l’OMS ha il dovere di fornire queste risposte”.
La rivelazione della CIA sul Covid19 e i dubbi sollevati sull’operato dell’OMS rendono ancor più evidente, nell'analisi del senatore Lisei, l’importanza del lavoro della Bicamerale di inchiesta sul Covid da lui presieduta. La Commissione, come è noto, è stata infatti terreno di un asprissimo confronto politico tra maggioranza e opposizione:
“La Commissione di inchiesta sul Covid indaga a 360° sulla pandemia e sta contribuendo a far emergere la verità e, soprattutto, a rompere il muro del complottismo. Chiunque ha espresso dubbi in questi anni, non rientrando nella narrazione dominante, è stato bollato come complottista. Io credo invece la verità serva all’Italia, anche per avere gli strumenti per affrontare, dovesse accadere, una nuova pandemia”.