Con la curiosità del cronista di lungo corso Franco Poggianti, già inviato del Tg3 e testimone di eventi storici in Italia e all'estero, si è appassionato alla vicenda umana e politica di Giuseppe Celani, assassinato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, e l'ha raccontata nel libro "Il bellissimo Cecè" edito da Effigi.
Classe 1901, nobile romano, classe 1901, non brilla per impegno antifascista mentre conduce la sua vita fra gioco d'azzardo, gare automobilistiche, vita notturna e donne. Celani attraversa il ventennio, sostanzialmente indifferente alle malefatte del regime, finché le leggi razziali non risvegliano la sua coscienza e l'aristocratico distacco diventa avversione etica.
Infine la guerra, i lutti, la città di Roma affamata, oppressa dall'occupazione nazista e insanguinata dai bombardamenti, determinano la decisa scelta antifascista e l'adesione alla lotta partigiana. Denunciato da un delatore viene arrestato dalle SS e recluso nella prigione di via Tasso. Il suo corpo è inumato al mausoleo della Fosse Ardeatine, insieme ad altri diciannove massoni.