10 Feb, 2025 - 07:05

Caso Cospito, un'altra grana per il governo Meloni: pronta la condanna per il sottosegretario Delmastro?

Caso Cospito, un'altra grana per il governo Meloni: pronta la condanna per il sottosegretario Delmastro?

La fine di questo febbraio sarà segnata per il governo guidato da Giorgia Meloni da alcune importanti sentenze, che potrebbero rallentarne o velocizzarne il lavoro. La Corte di Giustizia europea dovrà decidere il 25 se è compito dei singoli stati stabilire la lista dei paesi sicuri per i rimpatri dei migranti, mentre il 20 il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro saprà se sarà condannato o meno per il caso Cospito.

Nel 2023 Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, aveva riferito in un dibattito in Aula di alcune visite ricevute dall'anarchico Alfredo Cospito, detenuto in un carcere di Torino.

Il problema è che quelle informazioni - secondo molti - non avrebbero dovuto essere in possesso di Donzelli, che le aveva ricevute in via informale dal collega di partito (e amico) Delmastro. Anche se arrivasse una condanna il sottosegretario ha riferito in un'intervista a "Il Foglio" che non si dimetterà dal suo incarico

Caso Cospito, Delmastro resiste: "Io non mi dimetto"

Niente dimissioni, si continua con il proprio lavoro. A meno che Meloni... Il refrain all'interno del governo, quando si tratta di giustizia, è quasi sempre lo stesso: loro (i giudici) sembrano avere una particolare predilezione nel mettere il bastone fra le ruote alla premier e ai ministri, noi (la maggioranza) non possiamo fare il proprio lavoro a causa di condanne o sentenze pretestuose.

E di condanna - magari pretestuosa - ne ha parlato ieri 9 febbraio 2025 Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia, amico e collega di partito di Giorgia Meloni dai tempi di "Azione giovani", in un'intervista a "Il Foglio" ha raccontato come questo 20 febbraio il Tribunale di Roma lo condannerà per l'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio.

Delmastro, probabilmente, sa qualcosa che gli altri non sanno e non si sbilancia più di tanto. Nonostante il parere anche di colleghi illustri e dallo spiccato curriculum, il sottosegretario ritiene che le sue "confidenze" sulle visite in carcere ad Alfredo Cospito all'amico e collega di partito Giovanni Donzelli non avessero tutte le basi per poter esser messe in atto:

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Il tribunale mi condannerà, me lo sento, dice, anche se la disposizione dell'ex capo del Dap Francesco Basentini è stata chiarissima e mi scagiona totalmente.

Se arrivasse una condanna, Delmastro sarebbe il primo ministro condannato durante l'esercizio delle sue funzioni. Un qualcosa che rappresenterebbe una macchia per il governo, che già deve gestire le sue lotte quasi quotidiane con la magistratura per la ministra del Turismo Daniela Santanchè e i migranti.

La speranza dell'avvocato vercellese è che nessuno gli chieda un passo indietro e per nessuno - fra le righe ma non tanto - il nome che spicca è quello di Meloni. D'altro canto Delmastro non ritiene che siano necessarie le sue dimissioni per il caso Cospito:

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No, spero di no. Con Giorgia ne parlammo quando iniziò il processo.

La differenza fra "limitata divulgazione" e "segreto amministrativo"

A tal proposito, bisogna tornare indietro fino al gennaio 2023. In Aula era intervenuto Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo per Fratelli d'Italia, che chiedeva in modo retorico e provocatorio ad alcuni esponenti del Partito Democratico (Orlando, Lai, Serracchiani e Verini) il perché delle loro visite in carcere all'anarchico Cospito.

Il punto è che l'intervento di Donzelli rifletteva frasi e discorsi che Cospito aveva scambiato con esponenti della criminalità organizzata, tra cui membri della ‘ndrangheta e della camorra, tanto vividamente e precisamente che in molti si domandarono subito da dove Donzelli avesse attinto le sue informazioni.

Si venne così a sapere che Delmastro, amico per l'appunto di Donzelli e suo coinquilino, gli aveva riferito tali informazioni, mostrando anche documenti riservati e sensibili. Il sottosegretario, che ha anche la delega all'amministrazione penitenziaria, poteva o no parlare di quei colloqui e incontri di Cospito durante la sua detenzione?

Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra presentò un esposto alla Procura di Roma denunciando una possibile violazione del segreto d’ufficio; secondo le opposizioni, i documenti a cui Donzelli ebbe accesso erano qualificati come a "limitata divulgazione" e coperti dal "segreto d'ufficio".

Due caratteristiche che dovevano da un lato limitare la conoscenza di quei documenti soltanto alla cerchia ristretta di persone che le potevano trattare per i loro compiti istituzionali o per le funzioni svolte (come Demastro in qualità di sottosegretario), dall'altro portare Donzelli a chiedere un accesso ufficiale agli atti, probabilmente negatogli perché la "limitata divulgazione" serviva al ministro della Giustizia e alle procure per il loro delicato lavoro.

Un altro problema (giudiziario) per Meloni

Donzelli, parlando in Aula al pubblico ministero che seguiva il caso, aveva riferito che Delmastro gli aveva citato alcune informazioni sul caso Cospito andando a memoria, senza mostrargli alcun documento.

Il sottosegretario alla Giustizia aveva prima ricevuto la notizia che la Procura di Roma voleva archiviare il suo caso, non riscontrando dolo nella sua azione, e poi (nel giugno 2023) quella che il gip di Roma, Emanuela Attura, ne aveva chiesto l'imputazione coatta. Nel novembre dello stesso anno Delmastro era stato infine rinviato a giudizio dal Gup di Roma.

Questa, in sintesi, la vicenda che ha coinvolto un esponente del governo che ha fatto parlare di sé in passato anche per dichiarazioni ritenute gravi, come nel caso del suo "godimento" nel sapere che i criminali non possano respirare all'interno delle vetture blindate della polizia.

Resta un'ultima domanda a cui rispondere: che farà Meloni? La premier potrebbe avere di fronte a sé tre scelte: fare melina e ignorare l'eventuale condanna; difendere Delmastro blindandone l'attività ministeriale; consigliargli un passo indietro. Non sono, queste, tre opzioni a somma zero: critiche e applausi da alleati e opposizioni non si sprecheranno di certo.

D'altronde, se si difende Santanchè chiedendo di aspettare fino all'eventuale condanna in primo grado di giudizio, non si potrebbe fare lo stesso con Delmastro? Un altro problema per il governo.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Decisioni cruciali per il governo: a fine febbraio 2025, il governo Meloni affronta due eventi chiave: la Corte di Giustizia europea deciderà sulla lista dei paesi sicuri per i rimpatri dei migranti, e il sottosegretario Andrea Delmastro saprà se sarà condannato per il caso Cospito, legato alla divulgazione di informazioni riservate.

  • Caso Cospito e Delmastro: il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è accusato di aver rivelato segreti d’ufficio riguardanti le visite in carcere a Alfredo Cospito. Nonostante le accuse, Delmastro rifiuta di dimettersi e spera che il governo non gli chieda di fare un passo indietro, anche in caso di condanna.

  • Implicazioni politiche per Meloni: il governo Meloni rischia di trovarsi in difficoltà con la magistratura, visto che Delmastro potrebbe essere il primo ministro condannato in carica. La premier ha tre opzioni: difendere Delmastro, ignorare la condanna, o chiedere le sue dimissioni, con conseguenti critiche e sfide politiche.

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Pasquale Narciso
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