13 Feb, 2025 - 11:17

"Giorgia #SìSente": a Sanremo 2025 parte il Referendum sulla cittadinanza

"Giorgia #SìSente": a Sanremo 2025 parte il Referendum sulla cittadinanza

C'è spazio a Sanremo per la politica? La risposta, dopo la prima serata, non può che essere dubitativa: forse qualche fuori programma ci sarà, anche se è certo che i testi di tutte le canzoni in gara parlano di tutto fuorché della più stretta attualità.

Se non c'è il palco a disposizione, allora ci si sposta al di fuori dell'Ariston. Le promotrici del Referendum Cittadinanza sono riuscite a coinvolgere Giorgia e Brunori Sas: i due cantautori hanno dato il loro sostegno al referendum per cambiare la legge del 1992 che in Italia regola la cittadinanza.

Il referendum si terrà questa primavera, ma è già partita la macchina che dovrà ottenere il quorum dei votanti: a Bologna il segretario della CGIL Maurizio Landini ha lanciato la sfida al governo e a tutti quelli che non ci credono. D'altronde, come hanno cantato Brunori Sas e Giorgia, "basta un sì".

Fra Toto Cotugno e Giorgia, a Sanremo inizia il referendum cittadinanza

Piaccia o no, Sanremo rappresenta l'ombelico nel quale l'Italia si specchia in vizi e virtù. Fra chi lo snobba aprioristicamente e chi invece si infogna fra pronostici e commenti a canzoni e abiti, c'è anche la politica alla quale piace pensare di pavoneggiarsi o di ricordare al mondo che esiste.

Da destra e da sinistra si gioca tutto uno scontro, una "guerra culturale" che vuole far passare i suoi messaggi in modi più piacevoli e frizzanti agli occhi e alle orecchie altrui. Non hanno fatto eccezione le promotrici del Referendum sulla cittadinanza, che il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in una recente comunicazione in Aula ha posto fra il 15 aprile e il 15 giugno del 2025.

La data va ancora decisa ma non c'è tempo da perdere: le attiviste del referendum avevano lanciato un appello ai e alle cantanti che partecipano all'edizione di quest'anno di Sanremo, chiedendo loro di appoggiare la proposta referendaria sulla cittadinanza e di cantare di conseguenza la loro versione de "L'italiano" di Toto Cotugno.

I primi a rispondere sono stati Brunori Sas e Giorgia, le cui canzoni alla prima serata della kermesse musicale hanno riscosso ampi apprezzamenti. La cantante romana ha ricevuto, insieme al cantautore cosentino, "un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza".

In una nota pubblicata dal comitato referendario Giorgia e Brunori Sas vengono ringraziati per il loro appoggio pubblico, ma viene ricordato anche che la strada per raggiungere il quorum sarà difficile. Serve innanzitutto ricordare che tutto ciò è un atto di giustizia per tutte quelle persone che una legge vetusta, la Bossi-Fini del 1992, non reputa italiane nonostante siano nate qui.

Forza Italia rilancia il suo Ius Italiae

Tagliare da 10 a 5 anni il periodo di tempo necessario per ottenere la cittadinanza italiana è al cuore della proposta referendaria, promossa anche da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme ad una  rete di oltre 70 organizzazioni.

Alla fine di gennaio il leader di +Europa Riccardo Magi e Pippo Civati di Possibile avevano chiesto al governo di non fare propaganda spicciola sul tema della cittadinanza, chiedendo anche una legge definitiva che permetta ai fuorisede di votare agevolmente.

Già, il governo: a che punto è? Un'eventuale riforma della legge sulla cittadinanza è stato il tema politico della scorsa estate: Lega e Fratelli d'Italia non si sono mai mostrati interessati a cambiare l'attuale stato delle cose, mentre Forza Italia aveva presentato con un certo entusiasmo il suo "Ius Italiae" (si può ottenere automaticamente se, essendo nati in Italia o giuntivi prima dei 5 anni, si risiede continuativamente per 10 anni e si finiscono con profitto gli studi della scuola dell'obbligo).

Messa da parte la questione a causa di emergenze ritenute più pressanti da risolvere (spesso create dallo stesso governo), il leader di FI Antonio Tajani ogni tanto ritira fuori la proposta per ricordare che esiste anche una via di centrodestra affinché la cittadinanza sia data a chi dimostra di essersi ben integrato in Italia.

È capitato anche ieri 12 febbraio, quando la CISL ha eletto il suo secondo segretario donna, Daniela Fumarola: Tajani l'ha ringraziata sui suoi profili social per aver ricordato che i soli flussi migratori sostenibili passano dalla riforma della legge sulla cittadinanza.

Landini ostenta fiducia: "Raggiungeremo il quorum"

Tocca infine parlare anche dei sostenitori del referendum sulla cittadinanza, fra i quali molto si era speso anche il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini. Arrivato a Bologna per lanciare la campagna referendaria, Landini ha ricordato come nonostante la bocciatura della Consulta dei quesiti sull'autonomia differenziata esiste comunque un tema capace di catturare l'attenzione e i voti degli e delle italiane.

L'evento bolognese è stato anche l'occasione per il sindacalista di togliersi diversi sassolini dalle scarpe. Vengono subito alla memoria tutti i momenti in cui, specie da FdI, Landini è stato accusato di usare un linguaggio incendiario e di fomentare una rivolta sociale: accuse respinte ai mittenti, perché è lo stesso governo a gettare le basi per un vasto e trasversale malcontento in ampi settori sociali.

Nonostante l'appoggio e la vicinanza che la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha mostrato per la questione della cittadinanza, Landini ritiene che innanzitutto questa è una battaglia di rispetto e di civiltà. In tanti poi potrebbero ringraziare per un cambiamento oggi osteggiato:

virgolette
Se noi raggiungiamo il quorum e vinciamo, a partire dal referendum della cittadinanza, tu il giorno dopo quel tuo voto hai 2,5 milioni di persone che hanno il diritto alla cittadinanza che altrimenti non avrebbero avuto. Non stiamo facendo un favore a questa o a quella formazione politica, ma stiamo facendo un favore alle persone che in Italia, per vivere, hanno bisogno di lavorare e che, oggi, si trovano a essere senza diritti e sotto ricatto.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Il supporto per il referendum sulla cittadinanza a Sanremo: i cantanti Giorgia e Brunori Sas hanno pubblicamente appoggiato il referendum per modificare la legge sulla cittadinanza italiana, sostenendo la causa durante il Festival di Sanremo, dove hanno cantato "L'italiano" di Toto Cutugno come simbolo di inclusione.

  • Il dibattito politico e le proposte di riforma della cittadinanza: il tema della cittadinanza è stato al centro del dibattito politico, con proposte come lo "Ius Italiae" di Forza Italia, che prevede la concessione della cittadinanza a chi risiede in Italia da dieci anni, contrastando con le posizioni della Lega e Fratelli d'Italia che si oppongono a una riforma.

  • L'appello e la campagna per il referendum: il segretario della CGIL Maurizio Landini ha lanciato la campagna per il referendum, sottolineando che la questione riguarda i diritti e il rispetto per le persone che, pur vivendo e lavorando in Italia, sono private della cittadinanza. La campagna punta a raggiungere il quorum per garantire i diritti a circa 2,5 milioni di persone.

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Pasquale Narciso
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