I capitolini escono da Porto con un pareggio per 1-1 nell'andata dei playoff di Europa League, mantenendo aperti i giochi in vista del ritorno all'Olimpico, previsto per la prossima settimana. Un'ottima prestazione quella messa in campo dagli uomini di Ranieri, che sono andati in Portogallo a giocare con personalità e ne sono usciti più che vincitori, vista la spinta che l'Olimpico darà ai giallorossi al ritorno.
Addirittura il gol di Celik, arrivato nel recupero del primo tempo, aveva illuso la Roma di una vittoria in trasferta, ma alla fine bisogna accontentarsi. Ciò di cui, invece, non può accontentare, è un arbitraggio che lascia tantissimi dubbi, tanto da far sbilanciare in modo netto Ranieri, un allenatore che certamente conta fino a dieci prima di rilasciare dichiarazioni sgradevoli.
Se proprio Sir Claudio è arrivato a lanciare un appello in diretta televisiva, allora è probabile che delle colpe ci siano veramente.
L'emblema di un arbitraggio "difettoso" è forse l'espulsione di Bryan Cristante, punito con una doppia ammonizione a venti minuti dal termine, che ha complicato ulteriormente il compito dei giallorossi, costringendoli a difendere il pareggio con le unghie e con i denti fino al fischio finale. Chissà, magari senza un'espulsione la Roma avrebbe potuto anche osare di più fino al termine del match.
Ranieri, visibilmente contrariato, non ha risparmiato parole crude su Tobias Stieler, arbitro tedesco con una discreta esperienza nella direzione delle competizioni europee. Esplicito anche l'attacco al designatore arbitrale della Uefa Roberto Rosetti, per la scelta del tecnico di gara. Ranieri ha sottolineato la gestione discutibile dei cartellini, con ben otto ammonizioni e un'espulsione per i suoi.
Con questo il tecnico romanista non ha voluto giustificare i falli dei suoi, ma il tema è che probabilmente il cartellino è stato sfoderato troppo facilmente, senza pensare alle conseguenze.
Lo sfogo di Sir Claudio ha riguardato non solo il tema dei cartellini, ma anche quello delle simulazioni. Una in particolare: cadere a terra come se si fosse stati colpiti al volto, la più classica di tutte, che spesso trae in inganno il direttore di gara e lo induce ad adottare soluzioni sbagliate.
E allora, secondo Ranieri, bisogna ammonire e punire chi simula questo genere di falli, soprattutto se si ha a disposizione il Var. Tutto ciò richiama un tema molto più ampio, per cui gli appelli arrivano anche dalla Serie A. Una tecnologia simile dovrebbe essere utilizzata più spesso e per ambiti differenti, non solo quando ci sono azioni in area.
Per questo si pensa all'introduzione di un "Var a chiamata", un po' come pallavolo e tennis. Ogni squadra avrebbe a disposizione un numero massimo di chiamate, con delle penalità in caso di falso allarme.
La squadra di Ranieri ha chiuso il match molto nervosa: una condizione che potrebbe avere delle conseguenze sul morale degli undici in vista del ritorno. Ma al di là di tutto il tecnico ha fatto un plauso ai suoi, che si sono comportati egregiamente su un campo difficile come quello del Do Dragao. Pochissime squadre riescono a vincere a Porto, e la Roma ha fatto un lavoro egregio.
La gara di ritorno si preannuncia decisiva per il cammino della Roma in Europa League. Un dentro-fuori che passa dall'Olimpico: già si conta il tutto esaurito nell'arena capitolina. Una bolgia con più di 60mila tifosi a sostenere i ragazzi, che davanti hanno tutt'altro che un'impresa.
Se è vero che il Do Dragao è una tappa difficile, sono tutti certi che il Porto non avrà vita facile nella capitale, grazie alla passione e al tifo sfegatato dei tifosi romanisti.