La zona salvezza inizia a delinearsi, e le prime panchine sono già saltate, con l'ultimatum di raddrizzare il tiro. Ma guardando la classifica, la situazione è sempre più chiara: si potrebbe essere creata una "quinta fascia" che chiude le prime quattro: le pretendenti allo scudetto, quelle all'Europa, il modesto posto a centro classifica, le squadre che lottano per la salvezza e quelle sfiduciate che potrebbero già aver rinunciato.
Sì, perché in questo momento ci sono due squadre che risultano molto indietro per poter avere ancora delle speranze: nulla è impossibile, sia chiaro. Lo dimostra il caso della Salernitana qualche anno fa con Davide Nicola in panchina. I granata conquistarono una striscia positiva di punti incredibile, riuscendo a salvarsi a scapito del Cagliari all'ultima giornata.
Ma è pur vero che quell'anno la soglia salvezza fu molto modesta: solo 31 punti per ottenere una salvezza nel massimo campionato italiano. L'impressione, invece, dato l'arrivo di squadre più competitive e dotate di risorse economiche diverse, è che quest'anno ci vogliano più punti per salvarsi, almeno cinque o sei di più. In tal senso, allora, raggiungere l'obiettivo sperato per Monza e Venezia (le ultime due della classe) diventa una vera e propria impresa.
Al momento, Monza e Venezia ricoprono le ultime due posizioni di classifica, rispettivamente con 14 e 16 punti all'attivo. Un punteggio che non soddisfa di certo, dato che a entrambe le formazioni mancherebbero 20 punti o più in 14 giornate; un'impresa che fa paura solo a pensarla, dato anche il calendario di entrambe.
Decisiva per i lagunari l'ultima sconfitta a Genova contro il Grifone. I meriti vanno tutti alla squadra di Vieira, che porta al suo pubblico l'ennesima conferma e ipoteca una salvezza che fino a dieci giornate fa non era per niente certa: i liguri hanno superato la fatidica soglia dei 30 punti che dona tranquillità e permette di lavorare meglio, e a questo punto ai rossoblù servono 6 o 7 punti per mettere il timbro alla prossima stagione.
Ci si chiede, ora, se anche Di Francesco sia a rischio per il finale di stagione, con il Venezia che non vince da ben 8 giornate. Solo l'Empoli ha fatto peggio. L'ultima sfida vinta dai veneti è quella contro il Cagliari alla 17ª giornata per 2-1.
Continuano le evidenti difficoltà del team guidato da Di Francesco, che quest'anno ha espresso un gioco molto frizzante ma ha sempre faticato a portare a casa i risultati, complice una difesa troppo vulnerabile (41 gol subiti) e un attacco troppo inefficace, con soltanto 22 gol segnati.
La squadra ha mostrato molte difficoltà nel mantenere il vantaggio o nel chiudere le partite importanti, come dimostrato anche nelle sconfitte con Roma e Verona, dove il Venezia è passato in vantaggio e sembrava potesse gestire la partita, venendo poi rimontato o raggiunto nel finale.
Neppure i nuovi innesti hanno garantito un rendimento diverso agli uomini di Di Francesco, che ora iniziano a farsi delle domande pesanti in vista del finale di stagione.
Nonostante la scia di risultati negativi e un obiettivo sempre più difficile da raggiungere, la società non ha manifestato l'intenzione di esonerare il tecnico, almeno per i prossimi giorni, e vuole continuare a dare fiducia al tecnico per tentare l'ultimo affondo.
Diversa, allora, la situazione rispetto alle panchine che hanno deciso il cambio, tra Monza e Parma, forse anche l'Empoli. In Emilia è arrivato l'ex Inter Chivu, mentre tra i brianzoli c'è stato il ritorno di Nesta, con cui i biancorossi avevano iniziato la stagione.
Sarà la 26ª giornata a dare delle risposte concrete.