Anche se non ce ne siamo accorti, il tempo è passato anche per Kevin De Bruyne, centrocampista cresciuto nelle giovanili del Chelsea, da anni ormai il perno del centrocampo di Manchester. A 33 anni il belga non è più il giocatore dominante che il mondo ha avuto il piacere di conoscere nei suoi anni di gloria.
Il rendimento del giocatore è calato drasticamente in questa stagione 2024-25, dopo aver disputato l'ennesima stagione eccellente lo scorso anno. La ciliegina sulla torta di questo declino è l'assenza del giocatore in un match importantissimo come quello contro il Real Madrid al Santiago Bernabéu.
Forse De Bruyne ha esaurito tutte le energie dopo anni di campionati ad alti livelli: questa, almeno, è l'impressione che si ha quando lo si vede giocare in questa stagione. Anche se tutti lo ricordano come un giovane campione, Kevin è sulla strada per compierne 34 e non è più un ragazzino. Il peso dell'età è soggettivo: c'è chi sente di ritirarsi a 30 e chi a 40. Probabilmente per il belga ci sarà da fare qualche valutazione.
Il declino è stato graduale, ma ora è impossibile non accorgersene, soprattutto se si è sempre stati abituati a un giocatore totale, che non si è mai arreso davanti a nulla e ha sempre dimostrato doti tecnico-tattiche eccellenti. Ma forse il vero declino è arrivato dopo che il belga ha trascorso gran parte del 2024 lontano dai campi a causa di un infortunio muscolare abbastanza serio.
Il centrocampista del Manchester è stato fuori ben 5 mesi, ma è comunque riuscito a tornare in campo con grande stile: nonostante così tanti mesi di assenza, il giocatore ha contribuito in maniera significativa al quarto scudetto consecutivo dei Citizens fornendo 6 gol e 17 assist in 26 partite.
Una fiammata che però lasciava intravedere numerosi segni di cedimento, l'ultimo scatto prima della resa. La ragione delle sue assenze nelle ultime partite, dunque, è chiara: il giocatore non ha più gamba. I problemi fisici sono sempre più ricorrenti e non consentono a Guardiola di poter contare stabilmente su di lui.
Non c'è dubbio, arrivati a questo punto della stagione, che questa sia un'annata fallimentare per la sponda azzurra di Manchester: i Citizens sono usciti dalla Champions League e sono quarti in campionato, con una posizione che non è per niente certa, anzi, è insidiata dal Bournemouth e dal Chelsea.
Allora la domanda sorge spontanea: il calo di De Bruyne può aver influenzato le performance dell'intera squadra? Beh, ci sono alcuni dati che possono dare una risposta concreta a questa domanda: con 118 assist nella Premier League, il belga è il secondo miglior assistman nella storia del campionato, secondo soltanto a Giggs. Kevin è un giocatore irripetibile: la sua visione di gioco, la sua tecnica e la sua capacità di accendere l'intera squadra resteranno sempre impresse nella memoria dei tifosi.
E dunque la parabola discendente di De Bruyne potrebbe coincidere con quella del City di Guardiola. Dopo anni di dominio nel panorama inglese e internazionale, il ciclo d'oro degli Skyblues sembra essere arrivato al capolinea.
I più scettici pensano che il calo di rendimento del campione ex Chelsea sia dovuto all'assenza di motivazioni dovute a un'imminente partenza: il contratto del belga, infatti, scade a giugno di quest'anno e non trapelano ancora informazioni su un possibile rinnovo. Si vocifera un possibile trasferimento in MLS (negli Stati Uniti) o in Arabia Saudita per concludere la carriera e approfittare delle cifre monstre offerte dai campionati esteri.
Il calciatore potrebbe anche decidere, però, di restare nel club in cui si è consacrato come campione.