Due sondaggi in pochi giorni sono più di un semplice indizio, soprattutto se il terreno di valutazione è quello politico. Il terzo, poi, assume addirittura l'onere di prova.
I quesiti – che nel frattempo sono diventati tre - sono stati lanciati da Andrea Stroppa, che è da tutti considerato il referente italiano di Elon Musk, di conseguenza ogni sua azione viene letta – a torto o a ragione - come un messaggio indiretto del patron di Space X.
In questo caso particolare più che un messaggio sembra un telegramma, breve, coinciso e chiarissimo anche per chi in queste ore sta facendo finta di non sentirlo: si vuole riportare Matteo Salvini al Ministero degli Interni. Il punto, però, è perché.
La crociata contro l’attuale ministro Matteo Piantedosi - finito incolpevolmente nel mezzo della contesa - potrebbe avere uno scopo più alto, ovvero, la buona riuscita del progetto Make Europe Great Again (Mega) che Musk ha deciso di ‘esportare’ nel Vecchio Continente e di cui il leader della Lega si è assunto l’onere dal palco di Madrid di promuovere a Bruxelles come a Roma.
E quale posto migliore per farlo se non dalla ‘regia di comando’ del Viminale, dove il governo detta le regole in tema di sicurezza e immigrazione, temi caldi per il patriottismo di destra.
Ma cosa pensa Giorgia Meloni dell’intervento del braccio destro di Elon Musk negli affari del suo esecutivo? Al momento la premier italiana non ha commentato la vicenda dei sondaggi e probabilmente non lo farà, ma probabilmente non sarà stata contenta di sentirsi tirare per la giacchetta da quello che considerava un suo alleato.
Matteo Salvini è il miglior ministro degli Interni degli ultimi 20 anni per il 48,3% dei circa 5.300 votanti che hanno risposto al sondaggio. Una misurazione priva di qualsiasi valore statistico, ma che potrebbe rivelarsi utilissima per intorbidire le acque nell’esecutivo e indirizzare l’opinione pubblica.
Il quesito, proposto da Andrea Stroppa sul suo profilo X (119.382 follower), chiedeva di scegliere quale ministro degli Interni avesse gestito meglio la sicurezza negli ultimi anni tra il democratico Marco Minniti (Governo Gentiloni, 2026-18), Matteo Salvini (Governo Conte 1, 2018-19), Luciana Lamorgese (Governi Conte 2 e Draghi, 2019-22) e l’attuale ministro Matteo Piantedosi, finito in fondo alla classifica con appena il 7,6% delle preferenze.
In un precedente sondaggio - lanciato sempre dal referente di Musk - si chiedeva di ‘giudicare’ l’operato di Piantedosi al Viminale, il 67% dei votanti aveva detto di sentirsi meno sicuro da quando era stato nominato ministro.
E sempre l’ex capo di Gabinetto di Salvini è il protagonista di un terzo quesito pubblicato oggi – venerdì 21 febbraio – in cui Stroppa chiede agli utenti se Matteo Piantedosi abbia ‘mantenuto le promesse’ su alcuni punti del programma elettorale del centrodestra come il contrasto alla microcriminalità e all’immigrazione illegale.
Restando in tema di sondaggi, chissà come risponderebbero gli interessati alla domanda su chi sia più amico di Elon Musk tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
In effetti la volata che il luogotenente di Musk sta tirando al vicepremier Matteo Salvini verso il Viminale non è proprio un favore per Giorgia Meloni che ha più volte chiarito di non avere nessuna intenzione di rimuovere Matteo Piantedosi dal Viminale.
Non solo perché il ministro Piantedosi starebbe facendo un buon lavoro, ma perché in nessun caso Meloni manderebbe il suo vicepremier di nuovo al Viminale. Sarebbe, infatti, come consegnargli un biglietto di sola andata verso Palazzo Chigi, dal momento che Matteo Salvini ha sempre costruito il suo consenso elettorale battendo sui temi della sicurezza e dell’immigrazione clandestina.
L’elettorato della Lega e quello di Fratelli d’Italia su questi temi è quasi coincidente e Giorgia Meloni non fornirà mai all’alleato il palcoscenico del Viminale, cosa che ha già messo bene in chiaro anche con Salvini. Ecco perché i sondaggi lanciati dal referente di Musk contro il suo ministro degli Interni potrebbero averla infastidita più di quanto si possa pensare.
Il motivo di tanta insistenza da parte del referente italiano di Musk non può essere rintracciato esclusivamente nel rapporto di ‘amicizia’ e sostegno tra Salvini e l’imprenditore di Space X. Certo, non è la prima volta che Musk manifesta la sua vicinanza al leader della Lega, lo aveva già fatto in occasione del processo Open Arms da cui Salvini è stato assolto lo scorso 20 dicembre.
Matteo Salvini in quanto leader italiano dei Patrioti Europei è il principale sostenitore del progetto di Musk di un’Europa a immagine e somiglianza dell’America di Donald Trump. Quel MEGA (Make Europa Great Again) mutuato dal trumpiano MAGA, che ha portato il magnate americano per la seconda volta alla Casa Bianca.
Un progetto lanciato con un tweet poche settimane fa e subito adottato dai Patrioti made in Europe al raduno di Madrid patrocinato dal leader di Vox, Santiago Abascal.
Matteo Salvini, quindi, è di fatto il referente italiano del MEGA di Musk, come dimostrano anche le ricorrenti attestazioni di stima del vicepremier italiano nei confronti delle politiche di Donald Trump.
Ursula von der Leyen on a mission to Ukraine? She can go wherever she wants, but it doesn't seem to me that she has solved much in these years. We stand with President @realDonaldTrump; he is doing great things. Those who are attacking him are undermining efforts toward peace. pic.twitter.com/MUMW8YgpXo
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 21, 2025
Mettendo insieme tutti i pezzi, il puzzle è completo: Matteo Salvini al Viminale sarebbe l’uomo giusto al posto giusto per portare avanti in Italia il disegno di trasformazione dell’UE. Una trasformazione da attuare dall’interno dei singoli Stati membri, vedi in questo caso anche l’appoggio di Elon Musk all’Afd – il partito dell’estrema destra tedesca – in occasione delle elezioni politiche di domenica 23 febbraio.
Appoggio da molti considerato un’interferenza, come interferenza potrebbero essere considerati anche i sondaggi di Stroppa sull’attuale ministro degli Interni nominato da Giorgia Meloni.
Nel centrodestra, però, c’è anche chi sorride all’iniziativa di Andrea Stroppa e minimizzandone la portata politica applaude virtualmente a Matteo Salvini.
Il vicepresidente della Camera di Forza Italia, Giorgio Mulè, rispondendo con ironia alla domanda dell’inviato di Tag24.it Lorenzo Brancati rimanda tutto alle dinamiche proprie del mondo dei social, ma non nega il fatto che i sondaggi lanciati dal referente di Musk in Italia siano comunque il risultato di una vicinanza con il leader leghista.
Giorgio #Mulè ironizza sui sondaggi su #Piantedosi: "Clap clap a #Salvini. Quel sondaggio nasce dalla vicinanza con Salvini, ma ci sta. Nei social, invece, di Sanremo abbiamo votato tra Salvini e Piantedosi." #Musk #governomeloni #Viminale pic.twitter.com/l9Fhhkl4Jz
— Tag24 (@Tag24news) February 21, 2025
Non la pensano così nel Partito Democratico dove parlano di ‘ennesima ingerenza di Musk” è hanno deciso di presentare un’interrogazione sulla vicenda.