Se arrivati alla 27esima giornata vi chiedessero quanto può arrivare provata a fine campionato la Fiorentina di Palladino, voi cosa rispondereste? La Viola di inizio campionato era una corazzata; ne aveva per chiunque e segnava valanghe di gol a qualsiasi avversario. I toscani erano diventati il dente da togliere per poter concentrarsi sulle altre formazioni del campionato.
Eppure, dai primi di dicembre qualcosa sembra essersi rotto nello spogliatoio: l'arresto cardiaco di Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter ha lanciato un allarme che solo chi ha giocato quella partita può aver sentito. I volti dei giocatori viola erano incredibilmente provati: c'era chi piangeva, chi provava a velocizzare i tempi, chi invece giaceva inginocchiato al suolo sperando in imminenti buone notizie.
Non dev'essere di certo un'esperienza positiva per chi la vive da vicino, e da quel giorno la Fiorentina il colpo lo ha accusato eccome. Tant'è che ci sono volute un po' di giornate perché Palladino trovasse ancora una quadra per riportare i suoi sulla rotta.
Veniamo ai dati: quella contro il Verona è la terza sconfitta consecutiva per la Fiorentina, che inaspettatamente ha avuto un crollo mentale e ha disputato delle gare non all'altezza. Accettabile la sconfitta contro l'Inter per 2-1, soprattutto dopo aver asfaltato i nerazzurri per 3-0 nel recupero di dicembre. Eppure, dopo la piccola sbandata contro la formazione meneghina, che ci può stare, i toscani hanno rimediato una brutta sconfitta in casa contro il Como (in ottima forma fisica) e poi sono stati beffati al 95esimo minuto al Bentegodi contro il Verona di Zanetti.
Un gol abbastanza fortuito quello dei gialloblù, ma che premia anche la prestazione dei veneti: dall'altra parte, infatti, c'è stata una Fiorentina opaca, poco reattiva, che non ha saputo imporsi nonostante qualche buona occasione. Poco importa quante occasioni ci siano state per parte: il calcio premia anche costanza e resilienza, quelle che la Viola non ha avuto.
Fortunatamente nulla di grave, gli esami hanno escluso potenziali complicazioni per il giocatore, che ieri si è accasciato al suolo dopo essere stato colpito al volto in un contrasto di gioco. Ed ecco che i tifosi della Fiorentina tirano un sospiro di sollievo, dopo quanto visto al Franchi un paio di mesi prima. Ieri pomeriggio la maledizione sembrava fosse ritornata a fare ombra sui toscani.
Nonostante le condizioni dell'azzurro siano migliorate nettamente, è molto difficile che il giocatore possa esserci per la partita contro il Lecce il 28 febbraio. Il suo rientro potrebbe essere previsto per gli inizi di marzo: la società non vuole rischiare ulteriori complicazioni e vuole tenersi stretto il suo gioiellino per il finale di campionato, in cui le prestazioni dell'italo-nigerino torneranno sicuramente utili.
Fino ad allora, però, si aggiungono ulteriori problemi alla Viola, che dovrà privarsi almeno per due o tre giornate di una delle migliori pedine: il cannoniere che finora ha messo a segno ben 15 gol in 23 partite di campionato.
I prossimi impegni della Viola sono tutt'altro che facili: a fine febbraio i toscani ospiteranno un Lecce incattivito dopo l'ultima partita persa contro l'Udinese, su cui continuano a esserci ancora polemiche. Forse è solo questa la più "abbordabile" per gli uomini di Palladino, almeno per il prossimo mese: il 9 marzo sono i partenopei del Napoli a ospitare la Viola, in una partita difficilissima, poiché entrambe le formazioni cercano riscatto; in più Conte non rinuncerà così facilmente allo scudetto.
Come se non bastasse, Palladino avrà un paio di gatte da pelare fino a fine marzo, poiché al Franchi dovrà preparare due importanti match contro Juventus e Atalanta. Un mese intenso, che potrà servire ai Viola per non abbassare la tensione fino alla fine del campionato.