Quest'anno è proprio la città di Manchester a vivere una profonda crisi: dapprima il City, che dopo aver vinto quattro campionati di fila ora si ritrova al quinto posto, con risultati modesti e l'uscita dalla Champions League contro il Real Madrid di Ancelotti. Un vero e proprio disastro sportivo, visto che la sponda azzurra di Manchester spende miliardi a ogni stagione tra acquisti e ingaggi.
Ma chi sta messo peggio è sicuramente lo United, che lotta tra un'evidente crisi sportiva e la derivante crisi finanziaria. Sui Red Devils le voci che circolano online sono sempre più tragicomiche, come i tagli sul personale e, addirittura, alla mensa del club. Cosa sta succedendo esattamente ai Diavoli di Manchester?
Due vittorie nelle ultime 11 giornate: questi sono numeri di una squadra che lotta per non retrocedere, ma quando mai i Red Devils si sono ritrovati in una situazione simile? Per rintracciare una crisi così evidente bisogna tornare indietro agli anni '70, quando i Red Devils retrocedettero in Seconda Divisione.
Gli spettri di una stagione simile sono già apparsi, e in molti gridano già a una possibile retrocessione del club per demeriti sportivi: questa, però, seppur possibile, sembra una forzatura, dato che lo United ha conquistato 30 punti e dista ben 12 punti dalla zona retrocessione. In tal senso sarebbe clamoroso, a dodici giornate dalla fine, perdere così tante posizioni.
È anche vero, però, che i Red Devils stanno perdendo posizioni: se un mese fa erano al 13º posto, ora sono scivolati al 15º. Insomma, lo United sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente. La politica d'acquisto di giovani semi-sconosciuti (come il caso Dorgu) spera di dare una ventata d'aria fresca a un club che non sembra per niente avere le idee chiare.
Non sono solo i risultati sportivi a latitare, ma anche la situazione finanziaria del club è drammatica: i Red Devils hanno accumulato perdite per cinque esercizi consecutivi. Si parla di 400 milioni di sterline solo negli ultimi 6 o 7 anni. Un fattore che ha spinto la società di Manchester a mettere in atto azioni drastiche.
Tra le misure più discusse il taglio di 150-200 dipendenti, che si aggiungono ai 250 già licenziati lo scorso anno. Un ridimensionamento che fa effetto e che dovrebbe puntare a migliorare la sostenibilità economica del club, anche se, vista la situazione incresciosa, ci vorrà molto tempo per risanare i debiti.
Il progetto sportivo sembra allo sbando, senza una direzione chiara e con un allenatore che fatica a dare la giusta impostazione alla squadra. Ai Red Devils manca trovare una reputazione dentro e fuori dal campo, che manca da troppo tempo; quella scintilla che permette di compiere i risultati sportivi.
Ruben Amorim, arrivato a novembre dopo l'esonero di Ten Hag, non è ancora riuscito a trovare una quadra in questa squadra che sembra persa. Sulla carta lo United gode di ottimi giocatori, pagati fior di milioni, che però magicamente in maglia rossa svalutano o non riescono a esprimere al massimo il loro potenziale.
Il 15º posto è una posizione impensabile per una squadra che fino a qualche anno fa lottava per titoli nazionali e internazionali e, soprattutto, gode di una storia centenaria. Sebbene il margine con l'Ipswich Town sia ancora di 12 punti, la tendenza negativa dell'ultimo mese impone estrema cautela. Questa sera alle 20:30 lo scontro "diretto" è proprio contro la 18ª in classifica.
Oggi i Red Devils possono allungare in classifica e allontanare qualsiasi pensiero disastroso, che nessuno mai all'Old Trafford potrebbe immaginare.