Era arrivato a Milano come un re: le immagini dei festeggiamenti con il sigaro e i balli tradizionali portoghesi lo avevano reso in poco tempo iconico. In più, il biglietto da visita che il tecnico aveva lasciato ai tifosi rossoneri era stata una bellissima vittoria della Supercoppa italiana in finale contro l'Inter di Inzaghi: i rossoneri avevano rimontato i due gol segnati dai nerazzurri e si erano imposti per 3-2.
Dopo quella prova di carattere, i tifosi milanisti hanno giustamente dedotto che il portoghese fosse l'allenatore giusto per quei ragazzi, capace di dare quella marcia in più a livello psicologico che tanto mancava alla formazione meneghina. D'altronde, proprio la finale di Supercoppa aveva dimostrato che il carattere i giocatori del Milan ce l'avevano eccome.
La maggior parte di tifosi e addetti ai lavori è sicura che quello del Milan sia un problema psicologico: una squadra come il Milan, sulla carta, non può trovarsi all'ottavo posto per limiti tecnici. Manca qualcosa, qualche ingrediente per fare meglio.
Nel recupero di campionato disputatosi ieri sera al Dall'Ara tra Bologna e Milan, i rossoneri sono partiti benissimo, ma alla lunga è emersa la perseveranza dei rossoblù di Italiano, che hanno compiuto una bella rimonta tra le urla di gioia dei tifosi. Al termine del match, il tecnico ha espresso più volte il suo disappunto, soprattutto su alcune decisioni arbitrali: in effetti, ci sono ancora dubbi sulle scelte del VAR, poiché sul primo gol del Bologna era presente un fallo di mano piuttosto evidente.
Per i rossoneri si preannuncia un finale di campionato in salita, poiché questa è la seconda sconfitta di fila: prima è arrivata quella contro il Torino all'Olimpico e poi quella contro la squadra più in forma del campionato. La panchina di Conceição ora traballa, e c'è ancora meno fiducia se si pensa che nel prossimo match i rossoneri sfideranno la Lazio.
È chiaro che le responsabilità del tecnico portoghese sono tante, ma in questo momento c'è come l'impressione che il Milan abbia perso la propria identità: dopo il gol dell'1-0 di Leao, il Milan si spegne presto e non riesce più ad avere il pallino del gioco, mentre il Bologna continua a macinare gioco e occasioni senza perdere mai la grinta.
Questa era una sfida che non valeva tre punti, ma sei, visto che Bologna e Milan si giocavano una fetta di Europa. I rossoneri avrebbero dovuto giocare tutte le loro carte e difendere con le unghie e i denti almeno un posto in Conference League, e invece non è stato così: i rossoneri confermano la loro fragilità in trasferta e le difficoltà difensive.
I giocatori acquistati nel mercato di gennaio non stanno rendendo come dovrebbero; alcuni, almeno fino a questo momento, sono dei veri e propri flop, che anziché agevolare la squadra ne peggiorano il rendimento. È il caso di Joao Felix, che ieri ha disputato un brutto match e non è mai entrato in partita.
Chi invece ha sorpreso è stato Rafael Leao, che nonostante le numerose critiche sul suo conto riesce sempre a incidere in qualche modo.
È difficile immaginare un Milan senza coppe europee, eppure tutto può accadere. Il prossimo match di campionato è già difficilissimo: a San Siro arriva la Lazio di Baroni, che proprio qualche giorno fa, sempre nello stesso stadio, ha incassato due gol contro l'Inter.
Non sarà per niente facile neppure la prossima trasferta a Lecce, con un Via del Mare che è sempre un'insidia per le avversarie. I rossoneri dovranno sfidare anche il Napoli a fine marzo e poi Fiorentina e Atalanta, senza dimenticare che l'11 maggio incontreranno nuovamente il Bologna, forse per prendersi una rivincita.