05 Mar, 2025 - 12:37

Elly Schlein a rischio "nomination" dopo il no a Ursula: chi sta sfiduciando la segretaria?

Elly Schlein a rischio "nomination" dopo il no a Ursula: chi sta sfiduciando la segretaria?

Il no al piano di Ursula von der Leyen per il riarmo dei Paesi europei potrebbe costare caro alla segretaria del Pd Elly Schlein, che appare sempre più sotto pressione, sia all'interno che all'esterno del suo partito.

Le stanze del Nazareno appaiono più blindate che mai, ma nel PD i panni sporchi non si sono mai lavati in famiglia e tanto le dichiarazioni rilasciate alla stampa, così come i silenzi, dicono molto dei malumori interni alle correnti.

Malumori che, tuttavia, covavano già sotto le ceneri e che il nuovo posizionamento in politica estera della segretaria ha solo contribuito a far emergere.

La segretaria ‘testardamente unitaria’ si trova così a essere a rischio nomination nel suo partito, potrebbe ritrovarsi isolata in Europa all’interno del Partito socialista Europeo, e fa anche molta fatica a tenere insieme i pezzi della coalizione di centrosinistra.

Schlein è in discussione dopo il no al riarmo europeo?

La presa di distanza dalla nuova politica di riarmo europeo, varata da Ursula von del Leyen e di cui si discuterà domani a Bruxelles, ha esacerbato le divisioni interne al Partito Democratico, accentuando il divario tra i suoi sostenitori e chi vorrebbe ‘sfiduciarla’.

Con una nota diffusa nel pomeriggio di ieri, la segretaria Schlein ha bocciato senza possibilità di appello il piano Rearm Europe presentato dalla presidente della Commissione UE, uniformandosi alla linea ‘pacifista’ prevalente nel centrosinistra e sostenuta da Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, con un no deciso al riarmo.

Una linea che rischia di isolarla in Europa, visto che i Socialisti europei si sono già ampiamente schierati per il sì e che non è condivisa da tutti nel Partito Democratico.

Una linea, infine, che l’ha messa in una posizione molto scomoda - per usare una metafora più popolare - la segretaria del PD è a rischio di nomination.

L’opposizione è interna: chi sta sfiduciando la segretaria?

Contraria alla linea della segretaria è soprattutto la corrente Energia Popolare di Stefano Bonaccini, di cui fanno parte Alessandro Alfieri e l’europarlamentare Pina Picierno che, proprio ieri, ha lanciato un suo ‘manifesto’ per un Europa Libera e Forte, apertamente in disaccordo con la linea ufficiale della segretaria.

Un manifesto che hanno già detto di voler firmare Lorenzo Guerini, Lia Quartapelle, Filippo Sensi e Alberto Losacco. L’appoggio di quest’ultimo è sintomatico del clima teso che si respira nel Pd, essendo Losacco referente di Dario Franceschini, il leader di Area la corrente di riformisti dem che con il suo sostegno ha portato Schlein ai vertici del partito.

Franceschini, però, oggi è intervenuto per mettere a tacere le polemiche ribadendo il suo appoggio alla linea della segretaria.

virgolette
“Leggo ricostruzioni non rispondenti al vero, questa volta su un tema troppo delicato per tacere. Io condivido le affermazioni di Elly Schlein: il piano di “riarmo” di Von der Leyen va profondamente rivisto perché non porta alla difesa comune europea ma al rafforzamento di 27 difese nazionali, peraltro finanziandolo coi fondi di coesione.”

Ha dichiarato l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini.

I dossier caldi: Jobs Act e alleanza con i M5S

La scelta di campo in relazione alla guerra in Ucraina e alle politiche di riarmo UE, non è stata l’unico boccone amaro da ingoiare per l’opposizione interna. Recentemente il PD si è diviso anche sulla posizione per il referendum sul Jobs Act, un argomento delicatissimo dal momento che una parte del PD, nel 2016 faceva parte del Governo Renzi che sostenne e votò la legge.

In molti avevano chiesto alla segretaria di non indicare una posizione ufficiale del partito sul referendum, ma la richiesta non è stata accolta. Il PD appoggerà il Referendum della Cgil contro il Jobs Act, pur lasciando libertà di scelta ai suoi iscritti. Una posizione che ha determinato molti malumori. Tra gli scontenti ci sarebbero Alfieri, Quartapelle, ma anche la senatrice Simona Malpezzi e Piero Fassino.

Continua, infine, a non piacere la scelta della segretaria di cercare a tutti i costi un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Alleanza che non piace a nessuno dei big e che vede le correnti divise, soprattutto dopo le dichiarazioni di Giuseppe Conte su DonaldTrump e la posizione del partito sulla Guerra in Ucraina.

Cosa sta succedendo nel Pd in 5 punti:

  1. Rischio di isolamento di Elly Schlein: La segretaria del PD, Elly Schlein, è sempre più a rischio di "nomination" interna, a causa della sua opposizione al piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, che ha diviso il partito.
  2. Riarmo Europeo e malumori interni al PD: La sua posizione pacifista, che la allinea con M5S e Alleanza Verdi Sinistra, ha creato attriti all'interno del PD, in particolare con la corrente Energia Popolare di Stefano Bonaccini, che critica la sua linea politica.
  3. Divario con i socialisti europei: La scelta di Schlein di opporsi al riarmo europeo potrebbe isolarla anche a livello europeo, dato che i Socialisti europei supportano il piano, mettendo la segretaria in una posizione difficile.
  4. Altri conflitti nel partito: Oltre alla politica estera, la segretaria ha affrontato conflitti interni riguardo al referendum sul Jobs Act e alla sua alleanza con il Movimento 5 Stelle, con molti dissensi tra i big del PD.
  5. Sostegno di Franceschini: Nonostante le critiche interne, Dario Franceschini ha confermato il suo appoggio alla posizione di Schlein sul riarmo, cercando di smorzare le polemiche nel partito.

 

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Maria Rita Esposito
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