Il vertice a tre sull'Ucraina convocato nella serata di ieri, martedì 4 marzo, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i suoi due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, non sembra aver sortito gli effetti sperati.
L’obiettivo era quello di richiamare all’ordine gli alleati e mettere fine al carosello di dichiarazioni e speculazioni sul posizionamento pro-UE, o, pro-Trump del Governo. La premier ha ribadito che spetta a lei decidere la linea da tenere in materia di difesa e di non essere aperta a una discussione collegiale.
Nella giornata di domani - giovedì 6 marzo - Giorgia Meloni è attesa a Bruxelles per il vertice dei 27 Paesi dell'UE, in cui si discuterà del piano di riarmo dell’Europa presentato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Mentre da Palazzo Chigi non è trapelato alcun commento sulla questione, gli alleati – invece - non si sono sottratti alle domande dei cronisti.
Tra le varie dichiarazioni, spicca quella del Ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla permanenza di Forza Italia nella coalizione. Tajani, infatti, ha ribadito il suo sostegno all'azione del governo, ma ha sottolineato anche l'importanza di mantenere una linea pro-europea, soprattutto in merito al piano di riarmo dell'Europa
Vediamo cosa ha detto e cosa potrebbero significare le parole di Antonio Tajani.
A margine di un evento sull’Ucraina, il vicepremier Antonio Tajani - seppur in maniera ipotetica - ha evocato la possibilità dell’uscita di Forza Italia dal Governo.
Una dichiarazione a prima vista priva di qualsiasi intento polemico, ma che va letta nel contesto odierno con il Governo italiano chiamato a decidere sul piano di riarmo europeo presentato da Ursula von der Leyen. Un piano che ha come obiettivo la creazione di una difesa unica europea per continuare a sostenere l’Ucraina e contrastare la linea del presidente Usa Donald Trump.
Forza Italia è a favore del piano ReArm Europe, a differenza della Lega. Giorgia Meloni al momento non si è sbilanciata, impegnata a mantenere un difficile equilibrio tra UE e Usa.
Se inserite in tale contesto, quindi, le parole di Tajani potrebbero essere interpretate come un messaggio per la presidente del Consiglio: se il governo dovesse assumere posizioni anti-europeiste, Forza Italia uscirebbe dalla maggioranza.
Tajani ha ribadito il concetto anche più tardi, parlando ai giornalisti in Transatlantico alla Camera, in relazione al piano di riarmo dell’Europa presentato da Ursula von der Leyen.
Ha detto il segretario di Forza Italia.
Completamente diversa è la linea del segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini, che si è dichiarato contrario all'ipotesi di una difesa comune europea e ha accolto con grande scetticismo il piano di ReArm Europe.
È nostro interesse spendere 800 miliardi (nostri) per comprare armi mentre la stessa UE non ci permette di spendere pochi miliardi (nostri) per costruire scuole e ospedali? pic.twitter.com/KeRgx2C6f4
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 4, 2025
Sulla questione è intervenuto il deputato leghista Igor Iezzi intervistato, oggi, dall’inviato di Tag24.it.
Una prima apertura della Lega dopo il richiamo di Meloni? Non proprio. Ecco infatti, cosa ha detto oggi il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo.