Il mese di febbraio ha rappresentato un punto di svolta per i bianconeri di Runjaic, che non solo hanno raggiunto con anticipo la salvezza, ma si possono concentrare anche su altri traguardi, ben più ambiziosi. I numeri non mentono: nelle ultime cinque giornate, la squadra di Runjaic ha raccolto 13 punti su 15 disponibili, fermandosi solo contro il Napoli, con cui ha ottenuto un onesto pareggio (oltre a far vedere delle ottime cose al Maradona). Insomma, un ritmo da Champions League, che neppure i partenopei o la Juventus hanno messo in atto.
E ora i tifosi sognano: le speranze europee in casa bianconera non sono poi così vane, soprattutto se davanti c'è un Milan che tentenna sempre di più e si trova di fronte a una separazione in casa tra tifosi e società.
La risposta è sì, ma bisogna mettere in conto una serie di fattori molto complessi, come le prestazioni di squadre che in stagione hanno dimostrato tanto, tra cui ci sono Fiorentina e Bologna, che al momento lottano per un posto in Conference. Con le ultime prestazioni messe in campo, però, questa Udinese non ha niente da invidiare alle sue dirette concorrenti: il passaggio dal 3-5-2 a un modulo più dinamico, come il 4-3-3 o il 4-4-2, ha avuto effetti immediati.
Ehizibue e Kamara, per esempio, inizialmente sacrificati in ruoli non adatti alle loro potenzialità, hanno trovato maggiore libertà di movimento, mentre la difesa, con un assetto più equilibrato, ha ridotto il numero di gol concessi. I dati confermano il miglioramento: il possesso palla è aumentato, salendo al 48,6% rispetto a una media stagionale inferiore al 40%. Per non parlare della pericolosità offensiva della squadra, che è incrementata a dismisura, come dimostrano i 20 tiri effettuati contro il Parma, i 12 con il Lecce, i 17 con l’Empoli e i 13 contro il Venezia.
La caratteristica che ha permesso ai bianconeri di distinguersi, però, è il pressing alto, che coinvolge tutti gli elementi avanzati. Il recupero palla nelle zone alte del campo ha permesso di creare più occasioni da gol e, soprattutto, di limitare le ripartenze avversarie.
Nonostante il ritmo da paura, la corsa verso un piazzamento europeo resta, come già detto, un'impresa complessa. Il sesto posto, attualmente occupato dal Bologna con 47 punti, dista otto lunghezze, e davanti all'Udinese ci sono squadre di livello come Fiorentina, Milan e Roma. Un ipotetico scenario favorevole potrebbe aprirsi se il settimo posto garantisse l'accesso all’Europa, ipotesi possibile qualora Milan o Bologna vincessero la Coppa Italia.
Inoltre, il calendario potrebbe giocare a favore dei bianconeri: tutti gli scontri diretti con le principali rivali si giocheranno alla Dacia Arena, dove l'Udinese ha dimostrato di essere particolarmente competitiva. Al contrario, il Bologna, diretta concorrente, dovrà affrontare un cammino molto impegnativo, così come la Fiorentina, impegnata in un vero e proprio tour de force contro le migliori squadre del campionato.
Cosa serve, quindi, per raggiungere un piazzamento per le coppe? Molto impegno: in poche parole serve un finale di stagione perfetto da parte degli uomini di Runjaic. L'Udinese dovrà raccogliere almeno 21 punti nelle ultime 11 partite. La chiave sarà mantenere la stessa intensità mostrata nelle ultime settimane e sfruttare al massimo i big match casalinghi, dove i friulani si sono sempre dimostrati padroni.
Un altro aspetto fondamentale sarà la gestione mentale della squadra: arrivati a questo punto della stagione, la pressione può giocare un ruolo determinante, e Runjaic dovrà essere bravo a mantenere alta la concentrazione dei suoi uomini senza lasciarsi trascinare da facili eccessi di entusiasmo, che potrebbero rovinare tutto.