Non due, non tre, ma quattro gol in casa per la Juventus, che viene letteralmente umiliata dall'Atalanta tra le mura amiche: ciò fa del match una delle sconfitte peggiori di sempre per i bianconeri, che pochissime volte nella loro storia sono stati battuti così rovinosamente in casa. Il dato non arriva di certo come un fulmine a ciel sereno in casa Juventus: è solo il proseguo di una stagione altalenante, che i piemontesi non hanno mai governato a pieno.
La Vecchia Signora ha avuto, infatti, un percorso altalenante, con vittorie convincenti alternate a risultati incomprensibili, anche con squadre medio-piccole. Dopo 28 giornate di campionato, i bianconeri si trovano al quarto posto con 56 punti, a ben 15 lunghezze dall'Inter capolista. Nel rendimento casalingo, un tempo punto di forza della squadra, la Juventus ha ottenuto solo 8 vittorie, con 4 pareggi e 2 sconfitte, subendo 16 reti.
Per trovare un risultato simile tra le mura amiche bisogna tornare indietro fino al 1967, quando il Torino inflisse lo stesso passivo in un derby giocato subito dopo la morte di Gigi Meroni. Le nuove generazioni di tifosi non erano di certo abituate a osservare un passivo del genere, soprattutto dopo l'inaugurazione dello Juventus Stadium, quindici anni fa. Con il nuovo stadio la Juventus non era mai stata abituata a sconfitte di questa portata, soprattutto in casa, dove ha costruito la propria grandezza su solidità e risultati costanti. Questo crollo ha messo in discussione non solo la prestazione in campo, ma l’intero progetto tecnico della stagione.
Un curioso caso per una squadra che in passato aveva fatto della difesa solida la sua fortuna con la famosa BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini) e un fattore campo quasi inespugnabile. Anche la fase offensiva lascia a desiderare: la Juventus ha segnato solo 43 gol in campionato, un numero ben inferiore rispetto ai 64 dell’Inter o ai 58 del Milan. La mancanza di un attaccante prolifico si è fatta sentire, con Vlahovic autore di soli 12 gol e Chiesa, spesso fermo ai box per infortuni, fermo a 7 reti.
Dopo alti e bassi ormai una cosa è chiara a tutto l'ambiente bianconero: l’annata della Juventus non ha rispettato le aspettative di una squadra costruita per competere ai massimi livelli. Magari la vittoria del campionato non era data per scontata, tra lo strapotere dell'Inter e il carisma del Napoli di Conte, ma di certo lottare per lo scudetto non sarebbe stato proibito agli uomini di Thiago Motta. L’eliminazione precoce dalla Champions ha lasciato l’amaro in bocca. In Coppa Italia, la situazione non cambia: eliminazione contro un Empoli disastrato, che in campionato non riesce a vincere, ma espugna lo Stadium ai rigori, dopo aver messo in ginocchio i bianconeri.
Anche la gestione della rosa ha sollevato perplessità: alcuni giocatori chiave sono apparsi in evidente calo fisico. Locatelli non è riuscito a dare il salto di qualità richiesto. Anche in difesa ci sono stati problemi: Bremer, che avrebbe dovuto essere il leader del reparto, ha alternato prestazioni solide a errori gravi, e Gatti, che si era imposto come titolare, ha dimostrato limiti nelle partite di alto livello.
Oltre ai numeri deludenti, la Juventus ha mostrato una fragilità mentale che ha inciso pesantemente sui risultati. La squadra ha più volte dimostrato di non essere in grado di reagire alle difficoltà, crollando psicologicamente dopo aver subito gol. La gara con l’Atalanta ne è stata un chiaro esempio: dopo l’1-0 subito, la Juventus non ha mai dato l’impressione di poter ribaltare la partita, lasciandosi sopraffare dall’aggressività e dal ritmo imposto dai nerazzurri.
Ora il futuro di Thiago Motta è veramente segnato: presto arriveranno indicazioni sul prossimo allenatore che sostituirà il brasiliano. Chi potrebbe essere in lizza?