11 Mar, 2025 - 15:37

Salvini nel mirino di Piccolotti: "Non gioca per l'Europa, ma per Putin e Trump"

Salvini nel mirino di Piccolotti: "Non gioca per l'Europa, ma per Putin e Trump"

Un'ombra nera si allunga sull'Europa. Ne è convinta la deputa di Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti, che oggi 11 marzo 2025 si è fatta portavoce della posizione che il suo partito ha espresso negli ultimi giorni contro il "ReArm Europe Plan".

Un no convinto che giudica folli una spesa di 800 miliardi a favore delle industrie militari e degli eserciti. Per Piccolotti, il fatto che si possa fare deficit in questi due ambiti non indica che l'Unione Europea stia prendendo la direzione giusta. Non soltanto per le armi o per il conflitto in Ucraina, ma anche per la questione dei flussi migratori.

Non c'è soltanto la guerra ad agitare il clima nelle istituzioni politiche europee, ma anche la preoccupazione che le estreme destre si saldino in un'unica grande alleanza transfrontaliera: dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Francia alla Germania e così via i "patrioti" e i "conservatori" tanto esaltati da Matteo Salvini fanno solo gli interessi propri e mai dell'Italia.

Piccolotti: "Salvini fa solo il gioco di Trump e Putin, non degli italiani"

La paura di ingerenze esterne nella vita politica di uno stato si sta facendo sempre più forti. Non si tratta soltanto di azioni militari, ma anche di propaganda, disinformazione, pressioni più o meno forti che giornalisti, attivisti e politici denunciano negli ultimi tempi. La preoccupazione è tale che la parola "sicurezza" è diventata molto gettonata sia in Europa che in Italia.

Se Azione ha presentato la sua proposta di legge per uno "scudo democratico" contro le ingerenze esterne, Ursula von der Leyen ha annunciato il suo piano "ReArm Europe" da 800 miliardi di euro. Reazioni contrastanti nel nostro Paese: dal nome che richiama troppo un'idea di guerra guerreggiata alla destinazione di questi fondi, così come il loro reperimento, ci sono tante ipotesi sul tavolo e forse una direzione ancora non chiara.

I due ambiti si saldano (sicurezza interna/esterna dell'UE) nelle parole che la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti ha dedicato per indicare la posizione del suo partito. L'Italia peccherebbe di viltà aderendo al "ReArm Europe", dovendo invece spingere per un no che miri a salvaguardare lo stato sociale e gli investimenti virtuosi a favore della transizione ecologica e della giustizia sociale.

Elementi, questi, che sono indigesti per una certa area politica: quella di estrema destra, conservatrice, patriottica, molto esaltata in questi tempi dalla Lega e da Matteo Salvini.

virgolette
L'Italia dovrebbe esprimere una posizione di contrarietà ad un piano di riarmo che sottrae risorse al welfare, alla transizione ecologica giusta ed equa, e che ci porta sulla strada di una dissoluzione per via interna dell'Unione Europea, perché cresceranno le destre estremiste ed euroscettiche. Salvini? Non fa il gioco dell'Europa, non difende gli interessi dei cittadini italiani, difende gli interessi dei suoi alleati dell'internazionale nera, da Trump a Putin.

 

 

"Alla piazza del 15 marzo solo con i nostri temi"

Il refrain dell'esponente di AVS è chiaro e si inserisce in quel filone che oppone europeisti e non. In questi ultimi 3 anni, dallo scoppio della guerra russo-ucraina, schierarsi a favore dell'Europa significa per tanti essere automaticamente contro Vladimir Putin, Viktor Orban e tutti quegli esponenti dell'ultra-destra che chiedono profonde riforme per le istituzioni politiche europee.

In tanti, specialmente nella Lega, chiedono che il progetto "ReArm Europe" non venga messo in campo e più di recente il generale Roberto Vannacci, eurodeputato leghista, ha affermato che l'Europa debba essere profondamente cambiata: "Ricostruiamo l'Europa basata sui valori, sulle nazioni e sui popoli e rottamiamo questa Unione Europea basata sulle banche, sulle multinazionali e sulla dittatura".

È naturale quindi per Piccolotti additare Salvini e soci come anti-europeisti, perché dietro opinioni e frasi di questo tipo in realtà si celano intenti molto pericolosi per la tenuta dell'Europa. A proposito di Europa, il 15 marzo la piazza romana proposta da Michele Serra ha raccolto alcune adesioni importanti (come la Comunità di Sant'Egidio), ma anche assenze eccellenti.

Il Movimento 5Stelle con ogni probabilità non ci sarà, e anche AVS è in dubbio. I rossoverdi non vogliono un'Europa migliore? Piccolotti rigira la domanda sottolineando come per il suo partito sia necessario innanzitutto ricalibrare i futuri investimenti europei a favore delle persone e non delle industrie di armi:

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Non vedo un cambio di direzione: Schlein ha espresso una posizione che è la sua e che ha elaborato alla luce di ciò che è accaduto. Probabilmente c'è una convergenza di tutte le opposizioni progressiste italiane sul no al piano della von der Leyen. Manifestazione del 15 marzo? Stiamo decidendo, ma se saremo in quella piazza ci saremo con le nostre posizioni per un'Europa di pace, di dialogo e per investimenti che non siano solo in armi, ma anche in servizi digitali, welfare e lavoro.

Tutti i distinguo sul ReArm Europe nel campo largo

Il sì di AVS quindi è al momento in stand by. Ci saranno sicuramente contatti con gli organizzatori e con gli altri partecipanti del campo largo, che pure sulla questione "ReArm Europe" scontano diverse divisioni. Elly Schlein ha portato il PD sulle posizioni del no a von der Leyen, superando le rimostranze mostrate da altri membri importanti come Paolo Gentiloni.

Come visto dalle parole di Piccolotti, rossoverdi e dem si trovano in questo momento sulle stesse posizioni e non c'è nessuna "giravolta" da parte del Partito Democratico sulla questione. I pentastellati hanno invece deciso per una protesta plateale davanti all'Europarlamento di Strasburgo, esponendo cartelli contro le politiche di difesa comune promosse da von der Leyen.

La presenza in loco del leader Giuseppe Conte è politicamente importante, così come il botta e risposta a distanza che uno dei due portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha avuto con il leader di Azione Carlo Calenda. Questi è a favore del progetto di difesa comune e ha chiesto che tutti i partiti italiani - per esser veramente europeisti - abbandonino le false posizioni pacifiste e chiedano uno scatto in avanti per la difesa europea.

La risposta di Bonelli è stata quella di invitare Calenda a "mettersi l'elmetto e di andare a combattere in Ucraina", non accettando da quest'ultimo lezioni di pacifismo.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Critiche al piano di riarmo europeo - La deputata Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi e Sinistra) critica il "ReArm Europe Plan" da 800 miliardi di euro, ritenendolo una scelta sbagliata che sottrae risorse al welfare e alla transizione ecologica. AVS si oppone al piano, temendo che rafforzi le destre estreme e l’euroscetticismo.

  • Il ruolo delle destre europee e il rischio di ingerenze - Piccolotti accusa Matteo Salvini di favorire gli interessi di Trump e Putin piuttosto che quelli italiani. Cresce la preoccupazione per possibili ingerenze esterne nella politica europea, tra propaganda e disinformazione, portando alla proposta di uno "scudo democratico" contro queste interferenze.

  • Divergenze politiche sulla difesa europea - Il dibattito sul "ReArm Europe" divide il panorama politico italiano: AVS e PD si oppongono, mentre Azione e Carlo Calenda sostengono la necessità di un rafforzamento della difesa comune. Il Movimento 5 Stelle sceglie una protesta diretta contro la strategia di Ursula von der Leyen.

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Pasquale Narciso
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