07 Apr, 2025 - 21:53

Dazi Usa, ecco perché l'ipotesi dietrofront di Trump è una fake news (per ora)

Dazi Usa, ecco perché l'ipotesi dietrofront di Trump è una fake news (per ora)

L’ipotesi di una sospensione temporanea dei dazi annunciati da Donald Trump ha scosso i mercati globali ma si è rivelata infondata. A far esplodere il caso è stato un post su X che citava una parte di un'intervista del direttore del National Economic Council, subito cavalcata da analisti e media. Tuttavia, l’amministrazione ha smentito categoricamente: nessuna marcia indietro, almeno per ora.

Smentito il dietrofront di Trump sui dazi

Il presidente statunitense, Donald Trump, sta considerando una sospensione di 90 giorni sui dazi? La notizia si è diffusa rapidamente sui social media, provocando grande confusione e innescando movimenti significativi sul mercato azionario.

L’amministrazione Trump ha annunciato l’introduzione di dazi commerciali del 10 per cento su tutti i paesi, con effetto a partire dal 5 aprile. Si tratta di tariffe standard, ma sono previste misure più dure nei confronti di quei paesi considerati particolarmente impattanti sull’economia americana, come la Cina e l’Unione Europea. Anche alcune nazioni più piccole, come il Lesotho, che giocano un ruolo chiave nella produzione di beni specifici, sono state incluse nell’elenco dei soggetti maggiormente colpiti. I dazi reciproci entreranno in vigore il 9 aprile.

Nel contesto attuale, dominato dal timore di una guerra commerciale su larga scala e dall’ombra di una possibile recessione globale, le principali borse hanno subito forti cali. Da Tokyo agli Stati Uniti, passando per i mercati europei, l’instabilità ha preso il sopravvento. Proprio per questo motivo, la possibilità di una sospensione temporanea delle tariffe ha generato attese e speculazioni.

Tuttavia, la Casa Bianca ha prontamente smentito le indiscrezioni. “Sbagliato. Fake News”, si legge in un post pubblicato su X.

In un clima di incertezza crescente, ogni dichiarazione, o presunta tale, può avere effetti immediati e dirompenti sui mercati e sull’equilibrio del commercio globale.

La pausa (mai confermata) sui dazi

Tutto sembra essere scoppiato a seguito di un’interpretazione errata delle parole pronunciate da Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, durante un’intervista su Fox News. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Hassett ha affermato: "Penso che il presidente deciderà ciò che il presidente deciderà…".

L’interesse attorno a quelle parole si è probabilmente amplificato ulteriormente poiché sono arrivate poche ore dopo le dichiarazioni dell’investitore miliardario Bill Ackman. Nel fine settimana, Ackman aveva infatti suggerito che il presidente Trump avrebbe dovuto prendere in considerazione un "time out di 90 giorni" sull'imposizione dei dazi per evitare ulteriori danni all’economia globale.

Trump gioca la carta del caos globale

L’annuncio dei dazi ha generato panico a livello mondiale, sollevando preoccupazioni sul futuro delle economie, dei prezzi, del potere d’acquisto e persino sull’impatto climatico. Donald Trump mira a sollevare l’economia mettendo in primo piano l’America. Questo approccio sicuramente gli garantisce il margine necessario per negoziare. Il tycoon, infatti, non ha dichiarato finora di star considerando una pausa ai dazi.

Il mondo appare profondamente diviso su come rispondere a questa ondata protezionistica. Israele e Giappone sono stati tra i primi paesi a cercare un dialogo, mentre la Cina ha immediatamente annunciato dazi di ritorsione, scatenendo un battibecco tra Washington e Pechino su un ulteriore inasprimento delle tariffe. In parallelo, alcuni membri dell’amministrazione statunitense hanno dichiarato che oltre 50 paesi avrebbero già richiesto l’apertura di colloqui commerciali a seguito dell’introduzione dei dazi.

Donald Trump detiene senza dubbio il potere di sospendere il caos che lui stesso ha contribuito a generare e potrebbe decidere di farlo, se non oggi, nei prossimi giorni. Tuttavia, i messaggi diffusi attraverso i suoi canali social il 7 aprile suggeriscono il contrario. Nelle sue dichiarazioni, il presidente si è rivolto agli americani chiedendo loro di “tenere duro”. Questo invito lascia intendere la volontà di proseguire sulla strada dei negoziati piuttosto che su quella della sospensione.

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Nazlican Cebeci
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