08 Apr, 2025 - 21:53

Cina e Usa si scambiano colpi a causa dei dazi di Trump: cosa sta succedendo?

Cina e Usa si scambiano colpi a causa dei dazi di Trump: cosa sta succedendo?

La tensione tra Usa e Cina è tornata a salire con l’annuncio di nuovi dazi da parte di Donald Trump. Pechino promette ritorsioni, mentre gli analisti avvertono: lo scontro potrebbe avere effetti pesanti sull’economia globale.

Trump rilancia lo scontro con la Cina: dazi al 104 per cento

Scade il tempo imposto da Trump alla Cina per il ritiro dei dazi di ritorsione del 34 per cento. Il presidente americano ha annunciato che è pronto a imporre un’ulteriore percentuale di dazi a partire dal 9 aprile. L’annuncio è arrivato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

Donald Trump ha annunciato lo scorso 2 aprile i dazi reciproci per i paesi che, a suo giudizio, hanno “maltrattato” gli Stati Uniti. Nell'ambito di questa nuova mossa, il tycoon ha annunciato l'imposizione del 34 per cento di tasse su tutte le importazioni cinesi.

Sebbene le nazioni in giro per il mondo siano divise su come rispondere ai dazi di Trump, Pechino ha reagito con fermezza annunciando misure di ritorsione della stessa entità su beni statunitensi.

La mancata marcia indietro da parte della Cina ha spinto il presidente ad aggiungere una tassa ulteriore del 50 per cento. Il nuovo annuncio si sommerebbe ai dazi del 20 per cento già previsti come "punizione" per il traffico di fentanyl, oltre al 34 per cento annunciato il 2 aprile. Gli Stati Uniti imporranno, quindi, una tariffa complessiva del 104 per cento sulla Cina.

La portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che l'amministrazione americana rimane ferma, affermando che "il presidente Trump ha una spina dorsale d'acciaio e non si romperà".

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Paesi come la Cina, che hanno scelto di vendicarsi e di provare a raddoppiare i maltrattamenti nei confronti dei lavoratori americani, stanno commettendo un errore… I cinesi vogliono fare un accordo, ma non sanno come farlo.

Donald Trump mira ad aumentare la produzione interna degli Stati Uniti e ad alzare i salari per risollevare l’economia del paese. I dazi universali del 10 per cento per tutti i paesi e quelli reciproci per quelli considerati “più dannosi” per l'economia americana, rappresentano, infatti, un importante potere negoziale per Trump.

Dopo l’annuncio, i mercati finanziari sono calati a livelli mai visti dal periodo della pandemia del 2020. La Casa Bianca ha già annunciato che circa 70 paesi hanno contattato Washington in cerca di un accordo.

Mentre Trump cerca di ottenere un vantaggio per gli Stati Uniti, l'ordine mondiale comincia a cambiare: ogni nazione si muove per ottenere un accordo su misura, plasmato sulle proprie esigenze e sui nuovi equilibri globali. Questo, però, non sembra essere il caso della Cina, che si prepara a fronteggiare una lunga battaglia commerciale senza sconti.

Guerra commerciale, Pechino risponde colpo su colpo

Occhio per occhio: Pechino sfida Washington. La Cina ha già annunciato, infatti, che combatterà “fino alla fine”. Il ministero del Commercio ha affermato che i “cosiddetti 'dazi reciproci'” imposti alla Cina “rappresentano una tipica pratica di bullismo unilaterale”. Le posizioni di Pechino non lasciano dubbi: questa nuova guerra dei dazi potrebbe proseguire a lungo.

Seconda economia mondiale, la Cina è stata nel 2024 anche il secondo maggiore fornitore di beni per gli Stati Uniti, con esportazioni verso l’America per un totale di 439 miliardi di dollari. Al contrario, gli Usa hanno venduto in Cina beni per un valore di 144 miliardi.

Il ministero cinese rivendica la scelta di sfidare Trump con l’obiettivo di “salvaguardare la propria sovranità, la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo, e per mantenere il normale ordine commerciale internazionale”. In effetti, queste motivazioni, del tutto legittime agli occhi di Pechino, non si allontanano troppo da quelle espresse dal presidente americano. Entrambi i paesi, infatti, rivendicano il diritto di difendere la propria economia e il proprio ruolo nel commercio globale.

Usa-Cina: la guerra dei dazi minaccia la crescita globale

Gli esperti prevedono che Pechino potrebbe rispondere ai dazi di Trump non solo con l’inasprimento delle barriere commerciali ma anche con la sospensione di cooperazioni in diversi ambiti.

Se invece Stati Uniti e Cina dovessero impegnarsi in una guerra commerciale totale, le loro economie potrebbero rallentare o, nel peggiore dei casi, entrare in recessione. Questo scenario danneggerebbe probabilmente anche altri paesi, traducendosi in un generale rallentamento della crescita globale.

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Nazlican Cebeci
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