09 Apr, 2025 - 13:09

Indonesia si fa avanti per evacuazione di Gaza: perché l’idea si intreccia con i piani di Trump

Indonesia si fa avanti per evacuazione di Gaza: perché l’idea si intreccia con i piani di Trump

Il presidente indonesiano Prabowo Subianto intraprende un viaggio cruciale in Medio Oriente e Turchia con una proposta significativa: offrire rifugio temporaneo ai palestinesi più vulnerabili di Gaza. Questa iniziativa si inserisce in un contesto geopolitico complesso intrecciandosi in modo inaspettato con i precedenti piani di Donald Trump per la regione e sullo sfondo di recenti tensioni commerciali segnate dall'annuncio di nuovi dazi. 

Il piano dell'Indonesia per Gaza: rifugio temporaneo per i palestinesi

Il presidente indonesiano, Prabowo Subianto, parte per un viaggio in Medio Oriente e Turchia e porta con sé un piano che potrebbe decidere il futuro di tutta la regione. Subianto ha annunciato, in partenza per Abu Dhabi, il piano di offrire un rifugio temporaneo ai palestinesi più vulnerabili.

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Siamo pronti a evacuare i feriti, i traumatizzati, gli orfani.

La prima tappa del tour di Subianto saranno gli Emirati Arabi Uniti per poi proseguire in Turchia, Egitto, Qatar e Giordania. Secondo il piano dell'Indonesia, dovrebbe essere evacuato per prima un gruppo di circa mille persone. Dovrebbero rimanere nel paese finché non saranno completamente guarite e anche fino al momento che l'enclave non sarà sufficientemente sicura per il loro ritorno.

Giacarta discuterà questo piano con l’amministrazione della Striscia.

L'iniziativa indonesiana per Gaza tra impegno storico e dinamiche regionali

L’Indonesia, un paese a maggioranza musulmana, era ferma sostenitrice della soluzione dei due stati a Gaza. Solo un anno fa, prima del suo insediamento, il presidente aveva dichiarato che il suo paese era disposto a inviare truppe di mantenimento della pace per far rispettare un eventuale cessate il fuoco qualora servisse. Ora si propone attivamente per la ricerca di una risoluzione del conflitto, come affermato da lui stesso.

Anche se il presidente indonesiano ha affermato che “l’impegno del paese nel sostenere la sicurezza dei palestinesi e la loro indipendenza ha spinto il nostro governo ad agire in modo più attivo", questa mossa non è priva di critiche.

Dopo l’inizio del suo secondo mandato il presidente americano, Donald Trump, ha svelato il proprio piano di trasferire i palestinesi dalla loro terra in due paesi confinanti, Egitto e Giordania. Successivamente, il Cairo ha fatto una controproposta sostenendo la ricostruzione della Striscia di Gaza. Nello stesso periodo anche l'amministrazione indonesiana aveva respinto "qualsiasi tentativo di sfollare con la forza i palestinesi".

Del piano di Donald Trump per Gaza si è poi parlato numerose volte. Il presidente stesso ha condiviso un bizzarro video generato con l’AI della sua “Riviera del Medio Oriente” dove l’enclave veniva descritta come un resort di lusso dopo il trasferimento di palestinesi. Parallelamente, nonostante le critiche, un articolo dell’Associated Press ha riferito che Usa e Israele avrebbero contattato i funzionari di Sudan, Somalia e Somaliland. Ciò è stata una dimostrazione che Trump è deciso nel portare avanti questo piano. Quindi la proposta di Giacarta si intreccia in modo significativo con l’agenda del presidente americano.

Gaza e dazi: il legame sottotraccia dell'iniziativa indonesiana?

Come mai l’amministrazione indonesiana si sarebbe proposta di dare rifugio temporaneo ai palestinesi abitanti di Gaza? Per i critici della proposta, sotto questo annuncio ci sarebbero addirittura i dazi annunciati lo scorso 2 aprile da Trump.

Anche le azioni indonesiane hanno registrato un calo come nel resto del mondo dopo l'annuncio di Trump. L'amministrazione statunitense ha deciso di imporre tariffe del 32 per cento all'Indonesia, un paese noto per la sua industria dell'abbigliamento e quella delle calzature, dove grandi marchi come Adidas e Nike hanno dislocato la produzione.

Il paese non sarà colpito come altri, dato che le esportazioni sono principalmente destinate ai paesi asiatici tra cui Cina, Giappone e India. Tuttavia, il rischio di una recessione globale non abbassa la serietà della sfida. Il presidente indonesiano è uno di quei leader che cercheranno negoziati per discutere i dazi.

Le sfide restano aperte e il successo dell'iniziativa indonesiana dipenderà dalla complessa interazione di dinamiche geopolitiche, considerazioni umanitarie e interessi economici globali.

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Nazlican Cebeci
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