10 Apr, 2025 - 17:32

I ministeri non pagano la Tari: accumulato debito di 17 milioni di euro con Roma Capitale

I ministeri non pagano la Tari: accumulato debito di 17 milioni di euro con Roma Capitale

Una notizia che ha del clamoroso: i ministeri non pagano la Tari. Sembrerebbe assurdo da credere, ma è proprio così. Un’indagine del Campidoglio sulle morosità accumulate nel pagamento della tassa sui rifiuti, dal 2017 al 2024, ha rivelato un buco di 17 milioni di euro nei pagamenti dovuti dagli uffici pubblici ministeriali e dalla Presidenza del Consiglio. Solo per quest’ultima, il valore del debito accumulato è pari a 1 milione e 57 mila euro.

Una notizia che di certo non farà piacere ai cittadini – soprattutto ai romani – che proprio in questi giorni si vedono recapitare, nella cassetta della posta, l’avviso di pagamento della Tari 2025.

Ministeri morosi: la denuncia del consigliere De Santis

A far emergere la situazione, il consigliere capitolino di Azione, Antonio De Santis, che in un video su Facebook ha spiegato come i ministeri e la Presidenza del Consiglio risultino fortemente indebitati con Roma Capitale a causa del mancato pagamento della Tari.

Accendendo agli atti, De Santis ha ricostruito le posizioni debitorie dei vari dicasteri. Documenti alla mano, il consigliere ha mostrato come la Farnesina ha accumulato un debito di oltre 500 mila euro. Il ministero della Giustizia, invece, risulta moroso per circa 800 mila euro.

Da qui, le cifre iniziano a lievitare: il ministero della Cultura non ha versato la Tari per un totale di 1 milione di euro, seguito dalle Infrastrutture, che devono al Comune oltre 2,5 milioni di euro. Ancora più alti i numeri relativi ai dicasteri degli Interni e della Difesa, che rispettivamente non hanno versato circa 3 milioni di euro.

Più contenuto, invece, il debito del ministero dell’Economia, fermo a 80 mila euro. Anche la Presidenza del Consiglio risulterebbe morosa per circa 1 milione di euro nei confronti dell’Ama. La versione di Palazzo Chigi, però, è diversa: secondo gli uffici, non risulterebbero debiti ma, anzi, un credito nei confronti dell’Ama di circa 146 mila euro.

Tari, quali ministeri sono più indebitati

La vicenda, raccontata oggi da Repubblica, ha immediatamente scatenato la reazione dei cittadini, che sui social hanno amaramente ironizzato sulla disparità di trattamento riservata alle istituzioni.

I numeri riportati dal giornale, che ha potuto visionare direttamente gli atti, sono peraltro ancora più elevati di quelli sinteticamente illustrati dal consigliere De Santis nel suo video. È il caso, ad esempio, del ministero della Difesa, il cui debito ammonterebbe a oltre 6 milioni di euro; quello degli Interni salirebbe addirittura a 4 milioni, un milione in più rispetto a quanto precedentemente indicato.

Analizzando l’arco temporale 2017-2024, Repubblica ha inoltre ricostruito l’andamento delle varie situazioni debitorie. E così, si scopre che il ministero dell’Istruzione è passato, in un solo anno, da un debito contenuto – circa 5 mila euro – all’attuale cifra dovuta di 400 mila euro. Stessa traiettoria per il ministero degli Esteri, che ha raggiunto i 500 mila euro di morosità in appena dodici mesi: nel 2023 il debito ammontava a 141 mila euro.

Alcuni ministeri hanno iniziato a risanare il debito

Alcuni dicasteri sono invece riusciti a ridurre il proprio debito nei confronti di Roma Capitale. È il caso del ministero dei Trasporti, passato da un’esposizione di 4 milioni di euro agli attuali 2,6 milioni, e del ministero della Giustizia, che in un anno ha ridotto il proprio debito da 1 milione a 744 mila euro: un inizio, quantomeno.

Anche il ministero del Lavoro e quello delle Imprese e del Made in Italy hanno dimezzato la quota dovuta al Comune, attestandosi oggi, rispettivamente, su 64 mila e 114 mila euro.

Buoni risultati, infine, per il ministero dell’Agricoltura, che partiva da 162 mila euro di Tari non pagata e oggi è sceso a 19 mila. Il ministero dell’Ambiente ha addirittura azzerato il proprio debito, mentre Camera e Senato sono sempre stati in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti.

La vicesindaca Scozzese: “Andiamo avanti”

Grazie ai ministeri che sono riusciti a saldare – o quantomeno ridurre – le proprie posizioni debitorie, il totale del dovuto Tari accumulato dalle istituzioni nei confronti di Roma Capitale è sceso da 19 a 17 milioni di euro. La strada, però, è ancora lunga. Come ha sottolineato l’assessore De Santis, la questione affonda le radici soprattutto in problemi di natura burocratica. Il segnale che le istituzioni stanno dando ai cittadini resta tuttavia difficile da giustificare e accettare.

A garantire sul proseguimento dell’azione di recupero crediti, la vicesindaca e l’assessore al Bilancio di Roma Capitale, Silvia Scozzese, che ha annunciato in questi giorni la conclusione del contenzioso con il ministero della Difesa e il prossimo avvio dei pagamenti da parte del dicastero.

Contestualmente, ha spiegato, il Comune ha chiuso “l’istruttoria in merito alle posizioni fiscali delle strutture ospedaliere che fanno capo al ministero della Salute”, regolarizzando così il rapporto fiscale con la pubblica amministrazione. Un lavoro che – secondo l’assessore – avrebbe già permesso all'amministrazione capitolina di recuperare oltre un milione di euro negli ultimi mesi.

 

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Federica Palladini
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