Papa Francesco non è stato soltanto il primo Pontefice sudamericano della storia, ma anche uno degli intellettuali più versatili e umili che abbiano mai calcato il soglio di Pietro. La sua figura è diventata iconica anche per la capacità di comunicare in modo diretto e profondo, arrivando ai cuori delle persone con parole semplici ma mai banali.
Ma dietro quell’atteggiamento pacato si nascondeva una mente brillante, coltivata con studio, dedizione e una rara apertura culturale. E allora, quante lingue parlava davvero Jorge Mario Bergoglio? E quante lauree aveva nel suo curriculum? Scopriamo insieme alcuni dei tratti meno noti - ma affascinanti - del Papa venuto "quasi dalla fine del mondo".
Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha dimostrato più volte una spiccata abilità linguistica, riuscendo a rivolgersi al pubblico in diverse lingue con naturalezza. Ufficialmente, parlava correntemente lo spagnolo, poiché era la sua lingua madre, l'italiano, che usava quotidianamente in Vaticano, il latino, dato che era utilizzato nei documenti ufficiali della Chiesa, il francese, il tedesco e l'inglese.
Tuttavia, va sottolineato che non tutte le lingue venivano parlate con la stessa fluidità. L’italiano era la sua seconda lingua, parlata con una naturalezza quasi pari allo spagnolo, mentre l’inglese - pur usato durante molti viaggi internazionali - non era tra quelli in cui si sentiva più a suo agio, tanto da preferire spesso un interprete nelle occasioni più formali.
Interessante anche il suo rapporto con il portoghese, che comprendeva molto bene grazie alla vicinanza culturale con l’Argentina e ai rapporti con il Brasile, pur non parlandolo fluentemente. Curiosamente, lo stesso Papa una volta ammise con autoironia: "Mi faccio capire, ma non aspettatevi Shakespeare!".
Papa Francesco vantava un percorso accademico ricco e inusuale, perfettamente coerente con il suo stile riflessivo e anticonvenzionale. Dopo il diploma come tecnico chimico (sì, il giovane Bergoglio aveva studiato scienze!), si avvicinò al sacerdozio e intraprese una lunga formazione religiosa e filosofica.
Oltre agli studi di teologia, conseguì una laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del Collegio Máximo San José di San Miguel, in Argentina, e successivamente anche una laurea in teologia, nello stesso istituto. Studiò inoltre letteratura, psicologia e greco classico, e completò il suo percorso formativo in Cile e Germania, dove perfezionò le lingue e approfondì il pensiero teologico europeo.
Nel 1986 si recò per alcuni mesi in Germania per approfondire i suoi studi, senza però portare a termine il dottorato previsto. Nonostante ciò, fu sempre considerato un uomo di straordinaria cultura, con una visione moderna e globale della società.
Uno degli aspetti più sorprendenti di Papa Francesco era la sua capacità di coniugare razionalità e spiritualità. Nonostante la sua formazione religiosa, non ha mai rinnegato l’importanza della scienza, della filosofia e del pensiero critico. Anzi, in diverse occasioni ha sottolineato come fede e ragione possano (e debbano) coesistere:
Era noto per leggere molto, spesso testi di filosofia contemporanea, sociologia e perfino narrativa moderna. Tra i suoi autori preferiti figurano Fëdor Dostoevskij, Jorge Luis Borges e Friedrich Hölderlin, oltre ovviamente ai grandi padri della Chiesa. Il suo bagaglio culturale traspariva non solo nei suoi discorsi ufficiali, ma anche nei gesti quotidiani e nelle scelte pastorali, sempre improntate al dialogo, alla sobrietà e all’inclusione.
Papa Francesco non è stato solo il "Papa della gente", ma anche un intellettuale profondo e raffinato, capace di parlare (letteralmente) al mondo in molte lingue. Una figura che ha saputo unire cuore e mente, fede e ragione, lasciando un’impronta destinata a rimanere nella storia.