La figura del Papa è da secoli simbolo di autorità spirituale, rigore morale e guida universale per milioni di fedeli. Il Pontefice incarna un ideale di vita ascetica, al di sopra delle passioni terrene e delle debolezze umane. Ma dietro la veste bianca e il cerimoniale rigoroso, ogni Papa è pur sempre un uomo.
E nella lunga storia della Chiesa cattolica, non sono mancate sorprese: preferenze eccentriche, vizi nascosti e addirittura eredi segreti. Tra immagine pubblica e dimensione privata, alcuni Papi hanno mostrato lati meno noti al grande pubblico, offrendo un ritratto più umano e a volte contraddittorio rispetto alla loro missione divina.
Che un Papa possa avere passioni è qualcosa che colpisce sempre l'immaginario collettivo. Giovanni Paolo II amava sciare e recitare poesie; Benedetto XVI era un grande amante della musica classica e suonava il pianoforte; Papa Francesco ha sempre dichiarato il suo amore per il mate, la cucina e il calcio - tifosissimo del San Lorenzo de Almagro, una delle squadre più popolari di Buenos Aires.
Ma andando più indietro nel tempo, si scopre che alcuni pontefici avevano abitudini ancora più "mondane". Papa Innocenzo X (1644-1655), ad esempio, aveva un palato sopraffino e un debole per i banchetti raffinati.
Leone XIII (il Papa "di fine Ottocento") era un noto appassionato di vino, tanto che compariva in una pubblicità del Vin Mariani, una bevanda a base di vino e foglie di coca, considerata all’epoca un "tonico spirituale".
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è raro trovare nella storia papi che abbiano avuto figli, soprattutto prima dell’introduzione obbligatoria del celibato sacerdotale, sancito ufficialmente nel Concilio di Trento (1545-1563), ma già presente nella prassi secolare.
Tra i più famosi c’è Papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, che ebbe numerosi figli, tra cui Cesare e Lucrezia Borgia, figure centrali in alcuni dei più torbidi scandali rinascimentali. Anche Papa Pio IV e Papa Paolo III ebbero figli riconosciuti, sebbene in epoche in cui la disciplina ecclesiastica era ancora meno rigida rispetto a oggi. Alcuni di questi figli furono legittimati dopo l’elezione papale per motivi politici o dinastici.
Questi casi alimentarono critiche e conflitti interni, e furono alla base di molte riforme morali volute nei secoli successivi per salvaguardare il prestigio del pontificato.
Uno degli episodi più curiosi riguarda Papa Benedetto XV (1914-1922), che fu un noto fumatore di sigarette. Nonostante l’epoca di guerra e la tensione che accompagnò il suo papato, non rinunciava al vizio del fumo, tanto da ricevere regolarmente sigarette come dono ufficiale. Anche Papa Pio X sembra fosse un tabagista moderato, preferendo però il sigaro.
Ai giorni nostri, il rapporto tra Papi e vizi si è notevolmente trasformato: nessuno degli ultimi pontefici è mai stato immortalato con una sigaretta tra le dita, e l’immagine pubblica è diventata più attenta e rigorosa. Ma nei secoli passati, non era affatto raro che il successore di Pietro avesse abitudini molto simili a quelle dei suoi contemporanei.
Papa Benedetto XVI aveva un debole dichiarato per i gatti: ne possedeva due, e si racconta che gli animali lo seguissero silenziosamente tra i giardini vaticani.
Papa Giovanni Paolo II fu il primo Papa a entrare in una piscina dopo secoli: era stata costruita a Castel Gandolfo per le sue esigenze fisiche, e ne faceva uso regolare.
Durante una visita in Germania, Benedetto XVI confessò di preferire la birra bavarese a qualsiasi altro vino o bevanda.
Infine, Papa Francesco ha dichiarato in più occasioni che, se non fosse diventato sacerdote, avrebbe voluto fare… il buttafuori. E infatti, prima del seminario, lavorò davvero come portiere di un locale notturno a Buenos Aires.