L'anello del Pescatore è un anello indossato dal vescovo di Roma (il Papa) che, in quanto successore dell'apostolo San Pietro, è considerato il capo visibile della Chiesa cattolica.
Questo anello è inciso con il nome del Papa che lo possiede, attorno alla figura di San Pietro che pesca in barca. Da qui il nome "Anello del Pescatore". Pescatori di anime secondo la tradizione.
Da quando Papa Eugenio IV lo istituì a metà del XV secolo, questa usanza ha continuato a essere praticata anche dopo la sua morte. Scopriamo il suo significato.
È un simbolo potentissimo, un filo che lega direttamente ogni Papa all'apostolo Pietro, quello che Gesù scelse per primo e che, guarda caso, faceva proprio il pescatore di mestiere.
Rappresenta il potere di Dio sulla Terra.
Infatti, il nome viene proprio da lì: sull'anello c'è incisa l'immagine di San Pietro sulla sua barca, intento a gettare le reti. È come se dicesse: 'Ricordati da dove veniamo, la nostra missione è quella di "pescare" le persone per portarle alla fede', un po' come faceva Pietro tanto tempo fa.
Ogni nuovo Papa ne riceve uno tutto suo, creato apposta per lui appena viene eletto.
La prima volta che ne troviamo traccia scritta è in una lettera antichissima, del 1265! La scrisse Papa Clemente IV a suo nipote. A quei tempi, oltre al suo significato profondo, l'anello aveva anche uno scopo pratico: il Papa lo usava come un sigillo personale, una specie di firma "autentica", per chiudere e rendere riconoscibili le sue lettere private.
Per i documenti ufficiali, quelli più importanti, invece, si usava un altro sigillo, più solenne, fatto di piombo: quelle che sentiamo chiamare 'bolle papali".
Nel XV secolo l'anello veniva utilizzato ancora come sigillo per gli scritti papali, che sono documenti meno formali, ma nel 1842 questo impiego venne interrotto.
Questo gioiello è solitamente fatto d'oro e il papa lo indossa all'anulare della mano destra. Ma l'anello donato al defunto Papa Francesco, famoso, tra le altre cose, per aver semplificato e modificato i riti papali, era realizzato in argento placcato oro, sotto sua richiesta esplicita.
Lui, però, preferiva indossare un altro anello, prodotto in Argentina per lui, con una croce e con su scritto in latino "Francesco, vescovo di Roma".
Quando muore un papa, tranne nel caso di Benedetto XVI, che si è dimesso dal papato a causa della sua salute cagionevole, c'è un rituale piuttosto rigido che deve essere seguito.
Una parte di questa cerimonia prevede che un cardinale, il camerlengo, chiami il papa per nome e lo colpisca sulla fronte con un martello d'argento.
Una volta fatto questo, procede alla rimozione dell'anello. Utilizzando un mazzuolo d'argento, custodito in una borsa di pelle rossa, colpisce con forza il pezzo su una superficie di marmo, fino a deformarlo notevolmente. Viene poi avvolto nel velluto e conservato in una scatola di piombo.
I resti dell'anello distrutto, dopo essere stati fusi, vengono utilizzati per realizzare l'anello del nuovo papa. Durante la cerimonia di intronizzazione gli viene consegnato l'anello simbolico.
La cerimonia della distruzione dell'anello avviene dopo la conferma ufficiale della morte del Sommo Pontefice alla presenza del Collegio dei Cardinali, suprema autorità della Chiesa cattolica in attesa della nomina del nuovo papa.
Questa cerimonia ha luogo prima che i cardinali diano formalmente inizio al processo di elezione del nuovo papa.
L'anello del Pescatore è esclusivo del Papa e nessun altro può indossarlo. Per questo motivo si tratta di un pezzo di grande valore e di rappresentazione del potere detenuto.
Francesco rifiutò fin dall'inizio questo tipo di gesto e chiese di essere accolto con una stretta di mano o un bacio sulla guancia. Lui ha sempre detto che ha preso questa decisione per motivi igienici.