Il cambio automatico nelle auto è popolare negli Stati Uniti fin dagli anni Cinquanta mentre in Europa la sua diffusione è stata molto più lenta e in Italia ancora di più. Eppure, il primo brevetto di un cambio automatico progressivo di velocità in Italia venne presentato e registrato nel 1931 a nome di giovane studente di ingegneria, Elio Trenta, di Città della Pieve, in Umbria, morto a 21 anni. Ma non venne compreso dall'industria automobilistica italiana a quel tempo alla ricerca di mezzi potenti e competitivi.
Il cambio automatico brevettato da Trenta comportava un abbassamento delle prestazioni dell'auto, oltre che da un aumento dei costi e una complessità costruttiva. Brevetti per progetti similari erano stati depositati nel Regno Unito (1924), Canada (Alfred Horner Munro, inventato nel 1921 e brevettato nel 1925) e Stati Uniti (1927). Nel 1935 la Peugeot acquistò il progetto di Gaston Fleischel per un sistema elettromagnetico, ma i primi veicoli ad avere un cambio completamente automatico furono i modelli Oldsmobile del 1940, il cui sistema era chiamato Hydra-matic, a quattro rapporti e senza frizione. Negli anni Cinquanta la Oldsmobile produsse milioni di automobili.
Il cambio automatico idraulico fu poi introdotto da altri costruttori di auto. I primi modelli avevano due rapporti, poi furono prodotti modelli a tre rapporti. Negli anni Ottanta si è avuto un salto tecnologico con l'introduzione della quinta marcia, che ha migliorato il rendimento energetico dei cambi idraulici nei lunghi viaggi. Negli Stati Uniti non si guida senza cambio automatico e viaggiando per le strade americane torna in mente la vita vita di quel giovane umbro, genio incompreso, che ora è diventata uno spettacolo teatrale, "E.T.-L'incredibile storia di Elio Trenta", scritto da Luigi Diberti, che attinge a dati storici ma fa correre anche la fantasia.