26 Apr, 2025 - 10:19

Papa Francesco e le scarpe nere: perché è stato vestito così per la sepoltura?

Papa Francesco e le scarpe nere: perché è stato vestito così per la sepoltura?

La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha segnato la fine di un pontificato caratterizzato da uno stile sobrio, vicino agli ultimi e lontano dai fasti del potere.

Anche nella morte, Jorge Mario Bergoglio ha scelto di rimanere fedele ai valori che hanno guidato la sua vita e il suo ministero. La decisione di essere sepolto con le sue scarpe nere ortopediche, consumate dall’uso quotidiano, è diventata il simbolo più eloquente della sua ultima lezione di umiltà e semplicità.

Papa Francesco sepolto con le scarpe nere

Papa Francesco verrà ricordato come il “pontefice degli ultimi”, colui che ha voluto scendere “nella nuda terra” senza alcun fasto, indossando le stesse scarpe nere con cui è sempre apparso in pubblico negli ultimi anni. Non si tratta delle tradizionali babbucce papali, rosse e riccamente lavorate, che per secoli hanno rappresentato un simbolo di potere e distinzione nella liturgia vaticana. Al loro posto, il Papa ha scelto le sue calzature ortopediche, nere e consumate, quelle che i fedeli hanno imparato a riconoscere come parte del suo stile personale, semplice e privo di ostentazione.

Questa scelta non è casuale: nel suo testamento, redatto già nel 2022, Francesco aveva lasciato istruzioni precise per una sepoltura all’insegna della sobrietà. Ha chiesto una tomba semplice, senza eccessivi decori e con una sola iscrizione: “Franciscus”. Anche il rito della chiusura della bara si è svolto in un’atmosfera raccolta, senza magniloquenza o vanità, come hanno sottolineato i testimoni presenti.

Il significato delle scarpe nere

Le scarpe nere ortopediche sono diventate un segno distintivo di Papa Francesco, soprattutto negli ultimi anni segnati da problemi di salute e difficoltà motorie. Ma la loro presenza nella sepoltura va ben oltre la praticità: rappresenta una scelta di campo, una dichiarazione di intenti. Francesco ha voluto rinunciare a qualsiasi simbolo di potere, scegliendo di essere ricordato come un uomo tra gli uomini, vicino ai poveri e agli emarginati.

“Le calzature ortopediche hanno preso il posto delle tradizionali babbucce papali, che viceversa sono simbolo di potere. Il papa verrà sepolto con le scarpe nere che era solito indossare in pubblico, ormai consumate e rovinate. Questa scelta è perfettamente coerente con il desiderio di chiudere il ciclo della sua vita mortale all’insegna dell’umiltà e della modestia, senza fasti e lussi: un papa vicino agli ultimi, ai poveri, ai dimenticati, a chi non possiede nulla.”

In questo modo, anche la morte di Francesco diventa testimonianza di quella “Chiesa povera per i poveri” che aveva indicato come orizzonte fin dall’inizio del suo pontificato.

La rottura con la tradizione

Tradizionalmente, i pontefici venivano sepolti con le babbucce rosse, simbolo di regalità e continuità con la storia della Chiesa. Francesco ha invece scelto di rompere con questa tradizione, optando per un gesto che parla di uguaglianza, fraternità e attenzione agli ultimi. Il suo funerale stesso è stato improntato alla semplicità: niente catafalco, una sola bara, nessuna solennità eccessiva.

Anche il dress code imposto ai partecipanti alle esequie rifletteva questa sobrietà: abiti neri, scarpe chiuse nere, accessori discreti, in segno di rispetto e lutto, ma senza ostentazione. Tuttavia, mentre per i presenti si trattava di una regola di protocollo, per Francesco la scelta delle scarpe nere era l’ennesimo atto di coerenza personale.

Un messaggio universale

La scelta delle scarpe nere per la sepoltura di Papa Francesco non è solo un dettaglio di cronaca, ma un messaggio universale. In un’epoca segnata da disuguaglianze, ostentazione e ricerca del potere, il Papa ha voluto ribadire, anche nell’ultimo gesto, che la vera grandezza sta nell’umiltà e nel servizio.

Il suo testamento spirituale si è concretizzato in un’immagine che resterà impressa nella memoria collettiva: quella di un uomo che, fino all’ultimo, ha scelto di camminare accanto agli ultimi, senza mai elevarsi sopra di loro

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