27 Apr, 2025 - 15:41

Il Cardinale Parolin parla già da papa: "Solo la misericordia spegne i fuochi di odio"

Il Cardinale Parolin parla già da papa: "Solo la misericordia spegne i fuochi di odio"

Nei giorni del lutto e della memoria per Papa Francesco, la Chiesa intera sembra alla ricerca di un nuovo percorso. In Piazza San Pietro, durante i Novendiali, c'è chi piange e c'è chi prega, chi si sente smarrito e chi si domanda: e adesso?

Tra le tante voci, una in particolare si è alzata chiara sopra le altre. È quella del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano e, secondo molti, uno dei papabili più forti per il prossimo Conclave. Le sue parole hanno risuonato come un programma, come una traccia da seguire: misericordia, dialogo e compassione.

Non solo un omaggio a Francesco, ma forse anche una visione per il futuro.

Parolin, parole da prossimo Papa. Ma il Conclave resta aperto

"Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza", ha detto Parolin davanti a 200mila fedeli. Un messaggio che sembra scolpire la traiettoria che la Chiesa potrebbe voler seguire: meno arroccata su sé stessa, più capace di camminare con l'umanità ferita di oggi.

Parolin ha parlato ai ragazzi del Giubileo, ha ricordato l'"abbandono" che molti provano dopo la morte di Francesco, e ha richiamato la gioia del Vangelo come forza che può rialzare anche nei momenti più oscuri.

Più che un semplice ricordo del Papa argentino, le sue parole hanno avuto il sapore più di una candidatura naturale: non ostentata, non urlata, ma profondamente ecclesiale. Non è detto ovviamente che sarà Parolin a raccogliere il testimone di Bergoglio. Ma se sarà lui, la sua omelia durante i Novendiali avrà avuto il valore di un programma abbozzato in punta di piedi, senza slogan.

Proprio come avrebbe voluto Papa Francesco.

"Vi trasmetto l'abbraccio di Francesco"

Pietro Parolin, 69 anni, ha servito accanto a Papa Francesco come braccio operativo nella diplomazia vaticana, ma anche come interprete discreto della sua linea pastorale. Le sue parole durante i Novendiali sono sembrate una perfetta sintesi del pontificato di Bergoglio: il Dio che ama senza condizioni, la Chiesa come "ospedale da campo", la misericordia come cuore pulsante della fede cristiana.

Facile pensare che molti cardinali, chiamati presto al voto, possano vedere in lui la scelta più naturale per garantire una continuità, ma con uno stile forse più sobrio, più attento a ricucire anche le fratture interne che si sono aperte negli ultimi anni.

Nell'omelia Parolin ha richiamato sfide come quella dell'intelligenza artificiale e la tecnologia, invitando i giovani a non temere il futuro, ma a viverlo con responsabilità e speranza. Un segnale che sembra guardare oltre il presente, che abbozza già un'agenda per una Chiesa capace di parlare al XXI secolo senza perdere il cuore evangelico.

Chi sono gli altri candidati al Soglio Pontificio?

Parolin però non è l'unico nome che circola fra le mura leonine. A contendersi il futuro della Chiesa ci sono figure molto diverse, che incarnano visioni a volte anche opposte. Uno dei più citati è il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, molto vicino per sensibilità a Papa Francesco, ma più "di strada", più immerso nella realtà sociale e nell'impegno per la pace, come ha mostrato nelle sue missioni diplomatiche in Ucraina.

Zuppi piace a chi vuole una Chiesa ancora più "popolare" e capace di "uscire", come ripeteva Francesco. In chiave più internazionale, viene fatto il nome anche di Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, considerato uno degli intellettuali più vicini a Bergoglio.

La sua candidatura, però, potrebbe risultare divisiva per alcuni: Fernández è considerato fautore di una linea molto progressista, che potrebbe incontrare resistenze presso i cardinali più conservatori. C'è poi il fronte africano, con il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, che rappresenterebbe un segnale fortissimo di apertura verso il Sud Globale, dove il cattolicesimo continua a crescere.

Infine, qualcuno guarda all'Asia con il cardinale Luis Antonio Tagle, ex arcivescovo di Manila e ora a Roma come prefetto di Propaganda Fide. Tagle è amato per la sua dolcezza e la sua capacità comunicativa, ma il suo peso politico nel Collegio cardinalizio sembra essersi ridotto negli ultimi tempi.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Durante i Novendiali, il cardinale Pietro Parolin ha pronunciato un'omelia che sembra un programma per il futuro: misericordia, dialogo, e una Chiesa vicina ai feriti del mondo.

  • Parolin, tra i papabili più forti per il prossimo Conclave, viene visto come il volto della continuità di Papa Francesco, ma con uno stile più sobrio e diplomatico.

  • Il Conclave resta aperto: tra i candidati circolano anche Matteo Zuppi, Víctor Manuel Fernández, Fridolin Ambongo e Luis Antonio Tagle, ciascuno con visioni e sensibilità diverse.

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Pasquale Narciso
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