Empoli, città operosa in provincia di Firenze, è la capitale delle Pietre d'inciampo, quelle piccole mattonelle che si trovano sui marciapiedi. Hanno inciso il nome, il cognome, la data della deportazione nei campi di concentramento e quella della morte. Nel 2022 cominciò il percorso delle Stolpersteine, (pietre d'inciampo): un'iniziativa artistica e commemorativa ideata dall'artista tedesco Gunter Demnig. Quarantadue 'pietre' disseminate in città che raccontano una vita spezzata.
Le pietre nel comune di Empoli sono 42, dedicate solo ai deportati che non hanno fatto ritorno. Oltre ad essere un omaggio, le pietre sono anche un modo per riportare a casa queste persone. Difatti, ogni pietra è collocata davanti all'ultima abitazione della persona a cui è dedicata (se si legge sulle pietre c'è la dicitura "qui abitava") fatta eccezione a quelle degli 8 sfollati livornesi le quali pietre sono state messe in Largo della Resistenza vicino al cippo di Empoli contro l'antifascismo.
Da quella iniziativa è nato il progetto denominato 'Pietre della Memoria' che prevede la creazione di un centro di documentazione ideato da Chiara Saggio ed è dedicato alla raccolta e alla conservazione di materiali storici, testimonianze e informazioni relative alle vittime della deportazione, con una mappa interattiva dove si possono vedere le posizioni di tutte le pietre poste in città. Un'idea da esportare per restituire un'identità a quelle persone alle quali era stata strappata e sostituita da un numero di matricola.