Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto 21 febbraio 2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è diventata operativa la misura che disciplina la prestazione universale per gli anziani, meglio conosciuta come bonus anziani 2025. Il provvedimento è finalizzato a garantire un'assistenza continuativa alle persone non autosufficienti. La prestazione rappresenta un ulteriore passo avanti, in attuazione del decreto legislativo n. 29 del 2024, che a sua volta dà seguito alla legge delega n. 33 del 2023. Vediamo ora come funziona il nuovo assegno da 850 euro al mese, come fare domanda e perché si parla di un contributo mensile integrato fino a circa 1.392,02 euro.
L’obiettivo del governo Meloni è garantire un sostegno economico concreto per rafforzare l’assistenza rivolta agli anziani non autosufficienti. Si tratta di un progetto sperimentale, attivo dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, che si basa sulla collaborazione di personale specializzato in grado di affiancare quotidianamente chi si trova in condizioni di gravissima non autosufficienza, favorendone la serenità e la qualità della vita.
Secondo i dati riportati da dademografica.adnkronos.com, la strategia adottata potrà raggiungere fino a 25.000 beneficiari, a fronte di una popolazione di circa 3,8 milioni di anziani non autosufficienti in Italia.
Per finanziare l’intervento, il governo ha stanziato 250 milioni di euro per il biennio 2025-2026. L’accesso al bonus sarà tuttavia vincolato a requisiti e condizioni molto stringenti.
Il bonus anziani 2025 si inserisce in un progetto più ampio di riforma del welfare dedicato alla terza età. In un Paese con circa 14 milioni di anziani, di cui 3,8 milioni non autosufficienti, questa misura rappresenta un primo passo verso un sostegno assistenziale continuativo, fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone più fragili.
Si tratta di una risorsa preziosa per le famiglie e per il sistema di cura, con l’auspicio che il provvedimento venga stabilizzato e reso strutturale, così da estendere nel tempo la platea dei beneficiari.
Attualmente, possono richiedere l’accesso alla prestazione universale anziani solo coloro che soddisfano tutti i seguenti requisiti:
Come anticipato, la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti prevede un contributo mensile integrato fino a 1.392,02 euro, così suddiviso:
Per garantire la massima tutela dei beneficiari, la normativa stabilisce che entrambe le quote non sono pignorabili, sono esenti da imposte e non concorrono alla formazione del reddito.
Inoltre, l’INPS provvederà all’erogazione dei due contributi in maniera separata:
Come già evidenziato, la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti si compone di due quote:
Le due condizioni principali sono:
Il programma della prestazione universale per anziani prevede l’applicazione di rigidi controlli trimestrali, eseguiti dall’INPS, per verificare l’effettivo utilizzo della quota integrativa del bonus.
In caso di anomalie o utilizzi impropri, la prestazione viene sospesa, e si procede alla revoca del contributo, con contestuale richiesta di restituzione delle somme percepite indebitamente.
I richiedenti che soddisfano i requisiti anagrafici, reddituali e sanitari possono presentare la domanda se in possesso del verbale rilasciato dalla Commissione medica ASL-INPS, che attesti la condizione di bisogno assistenziale gravissimo.
La domanda per accedere alla prestazione può essere inoltrata tramite i servizi online dell’INPS, utilizzando una delle seguenti credenziali digitali: