Si chiama Conduit Books, e già dal nome suona come un canale controcorrente. Una piccola casa editrice indipendente britannica che, a partire da maggio 2026, pubblicherà narrativa e memoir scritti esclusivamente da uomini. Per ora.
Dietro c'è lo scrittore e critico letterario Jude Cook, che ha spiegato in questi termini la missione del suo progetto: dare spazio a voci maschili che, secondo lui, sarebbero sempre più marginalizzate nel panorama editoriale contemporaneo.
Una dichiarazione che ha prevedibilmente acceso polemiche prevedibili: c'è chi l'ha definita una "reazione nostalgica mascherata da coraggio culturale". Prima di giudicare, però, serve farsi una domanda: davvero gli uomini non scrivono (o leggono) più?
Come forse avrebbe scritto Douglas Adams: "Niente panico!". Il mondo dei libri ha spazio per tutti e tutte, basta avere qualcosa di interessante da scrivere.
Jude Cook forse non è un nome che dice molto al di fuori del Regno Unito ma al suo attivo ha due romanzi, insegna scrittura creativa e diverse volte ha scritto per il Guardian. L'autore sostiene che gli autori maschi, specie i giovani, siano vittime di un'editoria ossessionata dalle autrici donne, capitanate da un fenomeno editoriale come Sally Rooney.
*Exciting news alert!* So I've started a small press called CONDUIT BOOKS, publishing literary fiction and memoir, focussing (initially) on male authors. You can find us at @conduitbooks on Bluesky & Instagram. Submissions open 1st -31st May. https://t.co/EzH6x4xc1M pic.twitter.com/I3MjC2oVPM
— Jude Cook (@judecook_) April 28, 2025
Conduit Books nasce per dare spazio a temi come paternità, mascolinità e sui problemi maschili di cui nessuno parlerebbe. Cook è stato sicuro nell'affermare che nel suo intento non sia militante né a favore di derive patriarcali o maschiliste.
La preoccupazione dell'autore britannico è giustificata? Se guardiamo ai dati delle vendite di libri o sulla lettura, il quadro appare roseo per il Regno Unito. Il mondo anglosassone (volendo anche riferirci agli Stati Uniti) è stato poi patria di fenomeni come il #BookTok: il social TikTok ha visto molti influencer promuovere libri di ogni tipo, spingendo a un +40% la vendita dei libri virali.
Secondo i dati del 2023 del National Literacy Trust, nel Regno Unito solo il 43,4% dei ragazzi tra gli 8 e i 18 anni ha dichiarato di leggere quotidianamente per piacere, contro il 56,6% delle ragazze. Non è una novità che, anche nella lettura, esista un divario di genere. Anche a livello globale le ragazze tendono a leggere con più partecipazione e con più piacere della controparte maschile.
Attribuire però questo calo a un presunto ostracismo nei confronti della letteratura pensata, prodotta e diffusa dagli uomini è un'altra storia. I libri scritti da uomini continuano ad avere un forte spazio nel mercato editoriale.
Secondo una ricerca svolta nel 2022 dall'Università di Leeds, la maggior parte dei libri pubblicati (e venduti) nel Regno Unito è firmata ancora da autori uomini, sebbene negli ultimi 10 anni c'è stato un deciso aumento delle pubblicazioni femminili, trainate da autrici come Sally Rooney, Bernadine Evaristo e Dolly Alderton.
Naturalmente esistono anche autori maschili di successo, come James Clear e Yuval Noah Harari, mentre la narrativa per giovani adulti ha un suo zoccolo duro di affezionati britannici.
A fronte di questo riequilibrio nel rapporto fra autori/autrici e libri pubblicati, c'è da considerare anche la situazione delle singole case editrici. Il panorama editoriale britannico è stato caratterizzato negli ultimi anni da un'esplosione di piccole e medie case editrici, desiderose di dar voce a realtà marginalizzate o a voci femminili, queer e razzializzate.
Se per moda o per necessità di dare spazio anche a figure e storie rimaste per decenni ai margini, queste case editrici hanno visto le esportazioni di libri fatturare 4,4 miliardi di sterline (nel 2023). Le piccole realtà come Conduit Books naturalmente non hanno la bacchetta magica per avere subito successo: tanti libri vendono poche copie e molte aziende chiudono dopo poco tempo.
Lo sviluppo tecnologico, infine, non ha soppiantato il libro cartaceo, ma l'ha affiancato: audiolibri ed e-book nel 2023 hanno generato 3,2 miliardi di sterile in ricavi e sono molto amati nella fascia di età compresa fra i 18 e i 34 anni, il 27% della quale è rappresentata da giovani maschi.
Questa panoramica d'insieme può far capire come l'industria editoriale non censuri gli uomini, ma premi piuttosto chi sa intercettare tendenze e umori dei lettori e delle lettrici. In fin dei conti l'idea di Cook non è sbagliata: esplorare la mascolinità in modo nuovo è una sfida valida.
NN Editore in Italia ne è un esempio e pubblica un autore di rilievo come Bryan Washington. Cook, dal canto suo, probabilmente ha cercato di "giocare" nelle dichiarazioni a mezzo stampa per creare un certo battage pubblicitario, esagerando il declino della voce maschile e ignorando autori maschi che pubblicano e vendono bene.
A voler guardare bene la questione, il vero problema potrebbe essere che i giovani uomini si sentono scoraggiati dall'attuale clima culturale, fatto di machismo testosteronico spinto a livelli parossistici (si pensi ad Andrew Tate), ma fondare una "casa editrice per soli uomini" rischia di alimentare una narrativa vittimista.
Invece di lamentarsi di un'immaginaria censura, Cook dovrebbe cominciare a chiedersi e a domandare ad altri: quali storie maschili mancano davvero? E come raccontarle senza escludere nessuno? I lettori, dal canto loro, premiano chi offre momenti di svago (o l'idea di far parte di comunità più ampie), non quote di genere.
Conduit Books è una nuova casa editrice britannica fondata da Jude Cook, che pubblicherà inizialmente solo opere di autori uomini, con l’obiettivo dichiarato di valorizzare voci maschili che, secondo Cook, sarebbero marginalizzate nell’editoria contemporanea. Il progetto ha suscitato polemiche, venendo accusato di nostalgia reazionaria e vittimismo identitario.
I dati mostrano un divario di genere nella lettura (meno ragazzi leggono per piacere), ma smentiscono un reale ostracismo verso gli autori uomini. Le pubblicazioni maschili restano ampiamente presenti e vendono bene, anche se negli ultimi anni c’è stato un aumento di visibilità per autrici e case editrici indipendenti che valorizzano voci femminili, queer e razzializzate.
L’iniziativa di Cook, più che una risposta a una discriminazione reale, sembra una strategia provocatoria per attirare attenzione. Il rischio è quello di alimentare una narrativa vittimista anziché porsi domande costruttive su come rinnovare la rappresentazione maschile nella narrativa senza escludere gli altri.