05 May, 2025 - 17:37

Controlli Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni IVA: nuove sfide per le Partite IVA

Controlli Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni IVA: nuove sfide per le Partite IVA

Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli fiscali, introducendo nuove verifiche sulle dichiarazioni IVA. Con il provvedimento n. 176284/2025, sono stati avviati controlli mirati per rilevare eventuali irregolarità tra i dati indicati nella dichiarazione IVA per l’anno d’imposta 2022 e l’ammontare effettivo delle operazioni IVA comunicate. L’obiettivo è favorire l’adempimento spontaneo da parte dei titolari di Partita IVA, offrendo loro la possibilità di correggere eventuali errori e regolarizzare la propria posizione prima che scattino sanzioni o accertamenti formali.

Partite IVA: nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha attivato nuove disposizioni che consentono alle Partite IVA di ricorrere al ravvedimento operoso in presenza di differenze tra i dati indicati nella dichiarazione IVA per il periodo d’imposta 2022 e l’ammontare delle operazioni IVA comunicate.

Il provvedimento n. 176284/2025 prevede che i contribuenti interessati riceveranno una lettera di compliance contenente i dettagli delle incongruenze rilevate. A partire da quel momento, sarà possibile sanare la propria posizione in forma agevolata, correggendo eventuali errori od omissioni.

 L’Agenzia, infatti, mira a incentivare l’adempimento spontaneo, permettendo di regolarizzare la situazione beneficiando della riduzione delle sanzioni previste per le violazioni.

Perché l’Agenzia delle Entrate sta effettuando controlli sulla dichiarazione IVA?

I controlli dell’Agenzia delle Entrate nascono dall’esigenza di garantire la correttezza delle dichiarazioni IVA e contrastare eventuali comportamenti evasivi o irregolari.

L’obiettivo è individuare anomalie attraverso un’analisi comparativa tra i dati trasmessi con le fatture elettroniche, i corrispettivi giornalieri e quelli riportati nella dichiarazione IVA per il periodo d’imposta 2022.

Le discrepanze emerse possono essere sanate dai contribuenti mediante ravvedimento operoso, beneficiando di una riduzione delle sanzioni previste per le violazioni.

Cosa succede se un contribuente non riceve la lettera di compliance?

Con un recente provvedimento, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità con cui verranno comunicate ai contribuenti eventuali anomalie riscontrate nelle dichiarazioni IVA relative al periodo d’imposta 2022.

Le Partite IVA interessate riceveranno una comunicazione via PEC e potranno consultare la segnalazione anche all’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia, nelle sezioni “Cassetto Fiscale” e “Fatture e Corrispettivi”.

Nel caso in cui il contribuente non riceva alcuna comunicazione, non è automaticamente escluso da possibili controlli. Tuttavia, l’invio della lettera rappresenta un’opportunità per regolarizzare spontaneamente eventuali irregolarità prima di un accertamento formale.

In ogni caso, il contribuente ha la possibilità di fornire elementi, fatti o circostanze rilevanti non conosciuti dall’Amministrazione, così da chiarire la propria posizione o giustificare eventuali discordanze.

Quali dati sono considerati "anomalie" in relazione alla dichiarazione IVA 2022?

Il contribuente oggetto di segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione, correggendo gli errori evidenziati. Questo è possibile tramite il ravvedimento operoso, che consente di sanare le violazioni con sanzioni ridotte, secondo quanto previsto dall’articolo 13 del D.lgs. 18 dicembre 1997, n. 472, nella formulazione antecedente alle modifiche introdotte dal D.lgs. 14 giugno 2024, n. 87.

Le anomalie che possono generare una segnalazione riguardano principalmente:

  • incongruenze nei dati dichiarati: differenze tra quanto riportato nella dichiarazione IVA e i dati presenti nelle banche dati dell’Agenzia (come fatture elettroniche, corrispettivi, comunicazioni periodiche);
  • irregolarità nei versamenti: omissioni, ritardi o importi errati nei pagamenti dell’IVA dovuta;
  • esiti dei controlli automatizzati: il software VeRa (Verifica Rapporti) viene utilizzato per incrociare informazioni su redditi, movimenti bancari, acquisti digitali e altre fonti, al fine di individuare contribuenti potenzialmente a rischio evasione. Le discrepanze tra i dati raccolti e i redditi dichiarati costituiscono spesso il primo segnale di anomalia.

Quali modalità esistono per richiedere informazioni o regolarizzare errori?

Il contribuente che intende regolarizzare la propria posizione in relazione al provvedimento n. 176284/2025 o ad altre irregolarità può avvalersi di diverse modalità previste dall’Agenzia delle Entrate:

  • invio di richieste online o presso gli uffici territoriali: è possibile inviare richieste tramite i servizi online presenti sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, o recarsi, su appuntamento, presso gli uffici territoriali per fornire eventuali documenti o spiegazioni a supporto della correttezza dei dati dichiarati;
  • presentazione di una dichiarazione integrativa: consente di correggere errori materiali od omissioni presenti nelle dichiarazioni precedenti, nei limiti previsti dalla normativa vigente;
  • pagamento delle imposte dovute: se l’anomalia comporta un’imposta non versata, il contribuente può procedere al pagamento spontaneo, beneficiando delle riduzioni previste dal ravvedimento operoso;
  • regolarizzazione delle violazioni formali: per errori che non incidono sulla determinazione del tributo, è possibile sanare la posizione versando una somma forfettaria pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta interessato.

Domande e risposte sui controlli IVA 2022

  1. L'Agenzia delle Entrate sta effettuando controlli sulle dichiarazioni IVA per l'anno 2022? Sì. Sono stati avviati controlli mirati per verificare eventuali irregolarità tra i dati dichiarati e l’effettivo ammontare delle operazioni IVA.
  2. I contribuenti coinvolti possono correggere spontaneamente gli errori prima dell'accertamento? Sì. I contribuenti possono regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso, beneficiando di sanzioni ridotte.
  3. Se un contribuente non riceve la lettera di compliance, è escluso da controlli?
    No. Anche senza la lettera di compliance, il contribuente può comunque essere soggetto a controlli e deve regolarizzare eventuali errori. 
  4. L’Agenzia delle Entrate controlla solo i pagamenti dell'IVA o esamina anche altre fonti?Sì. L’Agenzia utilizza il software VeRa per incrociare informazioni su fatture elettroniche, movimenti bancari e acquisti digitali, per individuare possibili discrepanze.
  5. Un contribuente può regolarizzare la sua posizione con una somma forfettaria di 200 euro? Sì. È possibile sanare violazioni formali pagando una somma di 200 euro per ciascun periodo d’imposta interessato.
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Antonella Tortora
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